REDAZIONE LUCCA

Gasolio “allungato“. Scoperti due distributori. Impianti sotto sequestro

I controlli congiunti di Guardia di finanza e dell’Agenzia delle dogane. Uno si trova in Garfagnana, l’altro in Versilia. Scattano le denunce penali.

Gasolio “allungato“. Scoperti due distributori. Impianti sotto sequestro

Guerra ai “furbetti“ dei distributori di carburanti e in particolare al gasolio “allungato“. I controlli della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno riguardato numerose stazioni di servizio nelle province di Lucca, Massa e Siena: sequestrati in totale 18.500 litri di gasolio. Gli interventi, che si inquadrano nel protocollo d’intesa sottoscritto tra le due istituzioni, sono stati preordinati a garantire non solo il regolare assolvimento degli obblighi impositivi, ma anche il corretto funzionamento dei sistemi di erogazione delle stazioni di rifornimento, la qualità del prodotto venduto nonché la trasparenza dei prezzi al consumatore.

Nel corso delle operazioni di verifica presso i distributori di carburante della provincia di Lucca è emerso che due distributori (uno in Garfagnana e uno in Versilia) commercializzavano gasolio non conforme agli standard previsti dalla normativa di settore, perché connotato da un punto di infiammabilità inferiore a quanto prescritto. Due persone sono state denunciate, mentre le relative pompe di carburante sono finite sotto sequestro.

La sofisticazione del gasolio, come spiega la Guardia di finanza di Lucca, rappresenta una frode in commercio, ma anche un pericolo per chi lo utilizza. Non solo per eventuali guai che può causare al motore, ma anche perché il gasolio “allungato“ con oli lubrificanti o solventi di bassa qualità dal costo quasi nullo ha un punto di infiammabilità molto basso.

"Normalmente il gasolio ha la sua temperatura di infiammabilità a 55 gradi – spiegano i finanzieri – ma questo gasolio scadente prende fuoco ben al di sotto. Ci sono rischi evidenti per chi lo utilizza. Noi utilizziamo aste metriche e pasta rivelatrice per scoprire queste frodi. Chiaramente partiamo spesso da prezzi sospetti, troppo bassi, quasi fuori mercato. Ricostruiamo tutta la filiera e verifichiamo se ci sono incongruenze. Va detto che spesso si tratta di cosiddette “pompe bianche“".

I due impianti risultati irregolari in provincia di Lucca sono finiti sotto sequestro e lo resteranno fino alle controanalisi che il gestore può richiedere.

P.Pac.