
Sulla questione abbiamo ascoltato i parere di cittadini e negozianti . La principale preoccupazione riguarda l’impatto che una fusione potrebbe . avere sulle tariffe per gli abitanti e le imprese: "L’acqua è un bene comune".
"Finiremo per pagare l’acqua come lo Champagne". Tanta la rabbia ma anche la preoccupazione per la situazione attuale di Geal spa, l’azienda che gestisce il servizio idrico nel Comune di Lucca che, ormai da tempo, è al centro di un acceso dibattito. Per i nostri lettori la notizia è ben nota: la concessione per la gestione del servizio da parte dell’azienda è prossima alla scadenza e, anche se il Comune sta facendo di tutto per prorogarla (è stato fatto anche ricorso al Tar), il rischio che finisca per essere integrata in Gaia spa c’è, e sembra essere anche molto probabile. La principale preoccupazione riguarda l’impatto che questa ipotetica fusione potrebbe avere sulle tariffe: il timore, infatti, è proprio quello che l’integrazione possa portare a un importante aumento delle bollette non solo per le famiglie ma anche - se non soprattutto - per le imprese della nostra città.
Ma cosa ne pensano, davvero, i lucchesi? Siamo andati a scoprirlo facendo quattro chiacchiere con loro, per strada e negli esercizi commerciali, capendo che la rabbia, oltre al timore di vedersi arrivare a casa bollette con cifre esorbitanti, è davvero tangibile. I primi ad essere preoccupati per il futuro sono proprio gli esercizi commerciali che, con l’acqua, ci devono mandare avanti la propria attività.
"Il problema della Geal è molto serio e andava affrontato diversi anni fa, non in dirittura di arrivo - ha detto Piero, proprietario della gelateria in via Roma - Sono preoccupatissimo per gli aumenti che, purtroppo, sono già in corso da anni. Una notizia che è allarmante per tutti. Mio padre, che ha vissuto molti ’momenti imprenditoriali’, un giorno mi disse:’L’acqua arriverà a costare come lo champagne’ e, vista la situazione, direi che ci aveva visto lungo. Dobbiamo cercare di prendere decisioni che abbiano una logica e, soprattutto, che pensino al bene comune. Il nostro Paese è ricco di acqua, eppure ogni volta che arriva l’estate ci sono emergenze per la siccità. La politica è una cosa seria, ha bisogno di persone preparatissime in materia. Nel mio piccolo cercherò di contenere i costi con nuovi macchinari".
Un tema, quello di “acqua bene comune“, che è stato ricordato anche da Anna Grazia Giorgi e dal marito, Francesco Amore: "Se avverrà davvero questa fusione - hanno detto - ci auguriamo che venga trovato un compromesso per quanto riguarda i prezzi, che sono già alti. La cosa che davvero mi preoccupa - conclude Anna Grazia - è che, in futuro, anche Gaia potrebbe essere privatizzata. I ’carrozzoni’ non sono mai un bene, soprattutto quando si parla di acqua che, come votammo in un referendum, la maggior parte vorrebbe che diventasse un bene di tutti".
"Sarebbe un bel guaio, le spese sono già tante e l’acqua dovrebbe essere regalata", dice Marco. Della stessa opinione anche Massimo: "Purtroppo l’Italia rispetto a molti paesi è rimasta indietro e le cose peggiorano di anno in anno".
"Siamo preoccupate anche se abitiamo in un altro comune - raccontano Samanta e Maria - Potrebbe succedere ovunque e i costi sono già molto elevati. Anziani e giovani con un lavoro precario potrebbero trovarsi davvero in difficoltà".
"Gaia è più cara di Geal - ha commentato Manola Palamidessi - paghiamo già tanto di bollette, quindi spero che non ci siano peggioramenti. Se proprio devono fare un cambiamento, che sia in meglio...".
C’è anche chi non sapeva niente: "Lo scopro adesso - dice Nicoletta - Mi auguro che venga presa la decisione più giusta, soprattutto pensando a noi giovani".
Decisamente più rassegnato Francesco Cerasomma, che dice: "Spero che Geal proroghi la concessione ma, se non dovesse andare così, possiamo farci ben poco".