MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Genovesi e la crisi delle librerie ”Sono le persone a decidere“

Lo scrittore di Forte dei Marmi offre la sua lettura del fenomeno: “Il rapporto con il libraio è molto importante“

Genovesi e la crisi delle librerie ”Sono le persone a decidere“

Fabio Genovesi, scrittore di Forte dei Marmi, interviene sulla chiusura delle due librerie nel giro di pochi mesi a Lucca

Fabio Genovesi è lo scrittore originario di Forte dei Marmi, autore affermato la cui ultima opera, “Oro Puro” edita da Mondadori, ha riscosso particolare successo.

A lui, che Lucca la conosce bene, abbiamo posto alcune domande sulla crisi delle librerie nella nostra città e non solo.

Genovesi, chiudono due librerie in due mesi in una piccola-grande città storica come Lucca: che cosa le viene da pensare?

"Dispiace molto, come quando chiude un cinema o un negozio di dischi; tutto ciò che rende bella la vita, che non è il lavoro, ma le cose che ci fanno stare bene: viene da pensare che forse abbiamo sbagliato direzione, noi abbiamo bisogno, appunto, di stare bene attraverso interessi, attività e stimoli che ci portino verso il bello".

Il mantra è: si legge poco, sempre meno. Se è vero, da che cosa dipende?

"Non credo che sia del tutto vero; si legge come si è sempre letto in Italia, i lettori nel nostro Paese non sono mai stati tantissimi e poi c’è da dire che non si registra il crollo del libro: quindi non credo alla soluzione “leggiamo di più” per risolvere il problema, anche se naturalmente è auspicabile".

Una ricetta non basta, ma lei è uno scrittore e il suo punto di vista è importante. Che cosa potrebbe essere fatto per sostenere in maniera efficace il ruolo delle librerie indipendenti?

"La possibilità di incidere sulla vita e il ruolo delle librerie è nelle mani di ciascuno di noi; siamo noi a scegliere se andare a comprare in una libreria oppure accontentarci di uno sconto online, peraltro risibile; quindi, ancora una volta, sono le persone a decidere se condannare a morte le librerie e i librai e questa è la stessa scelta che decidiamo di fare nei confronti dell’ambiente: scegliamo se adottare comportamenti virtuosi e rispettosi oppure no. Certo, le istituzioni potrebbero fare di più, se non altro non ostacolare queste attività. E già che ci siamo diciamo pure che bisognerebbe evitare di fare diventare questo argomento un derby politico: non ha senso, non aiuta, non risolve".

La lettura e i giovani: leggono poco oppure leggono attraverso altre forme?

"Il mondo è cambiato, non è giusto nemmeno criticare le scelte dei giovani, semmai andrebbero comprese; anche in questo caso, anche in passato i giovani leggevano poco; oggi leggono attraverso forme diverse, i social indubbiamente accorciano il livello di interesse ma anche gli adulti non sono esenti dall’utilizzo di queste nuove realtà. Le librerie sono tuttavia in grado di accogliere i più giovani: penso ad esempio ai manga che vengono letti dai giovani e la trovo una cosa assolutamente interessante. Insomma, non mi pare che esista il crollo dell’interesse verso il libro, semmai occorre capire che il rapporto con il libraio è molto importante, rappresenta un riferimento insostituibile. Ma spetta a noi, appunto, far sì che ciò avvenga".

Il dibattito sulla scomparsa delle librerie, dunque, va avanti e si arricchisce di voci autorevoli capaci di aggiungere idee interessanti e stimolanti.