PAOLO PACINI
Cronaca

Bimbo morto: ginecologa condannata e due ostetriche rinviate a giudizio

Un anno (pena sospesa) alla dottoressa Innocenti per omicidio colposo

In corsia (foto d'archivio)

Lucca, 12 ottobre 2016 - Una condanna a un anno in rito abbreviato, con pena sospesa, per una ginecologa più il rinvio a giudizio di due ostetriche. Queste le decisioni prese ieri dal gup Silvia Mugnaini al processo per la tragica fine di un neonato, morto in sala parto nel maggio 2013 all’ex ospedale Campo di Marte. Condannata per omicidio colposo aggravato da colpa medica la dottoressa Susanna Innocenti (difesa dagli avvocati Enrico Marzaduri e Francesca Lenzi), mentre per le ostetriche Giulia Fantoni (avvocato Meoli) e Annamaria Tonazzini (avvocati Mauceri e Colombini) sono state rinviate a giudizio: il processo si terrà il 12 gennaio davanti al giudice monocratico Stefano Billet. Prosciolta invece una terza ostetrica, estranea ai fatti.   La tragica vicenda risale al 2 maggio 2013, quando una mamma cingalese di 31 anni abitante in periferia cittadina, che lavorava come badante viene ricoverata al mattino nel reparto di ostetricia-ginecologia dell’ospedale Campo di Marte. Dopo alcune interminabili ore in sala parto, il piccolo nasce intorno alle 17, ma è già morto. Solo il padre, anch’egli cingalese, viene avvisato, mentre la madre, che rimane quattro giorni in ospedale per complicazioni, lo apprende solo in seguito. Ma anche la Procura viene messa al corrente ben sei giorni più tardi: è lo stesso legale della famiglia cingalese, l’avvocato Costanza Cecchini, a chiedere informazioni al magistrato su richiesta dei familiari dello sfortunato neonato. I genitori, sotto choc, vogliono soprattutto sbloccare le procedure per la sepoltura: il neonato dopo una settimana è infatti ancora rinchiuso in una cella frigorifera dell’obitorio. 

Sulla vicenda il sostituto procuratore Antonio Mariotti apre un fascicolo e afffida all’anatomopatologo Marco Di Paolo una consulenza tecnica, mentre la Squadra Mobile svolge accertamenti. Degli otto indagati iniziali, davanti al gup Mugnaini arrivano in quattro. Tutti accusati a vario titolo di non aver proceduto con il cesareo e di aver insistito per alcune ore con il parto naturale, causando la morte del nascituro. Ora una prima sentenza contro la ginecologa Innocenti: il giudice ha disposto anche un risarcimento provvisionale di 50mila euro complessivi ai due genitori, costituitisi parte civile.