Lo hanno definito il "Principe dell’eloquenza" e "letterato forense di pura eleganza toscana" per sottolineare la personalità poliedrica, la loquacità dialettica, la grande cultura posseduta e anche l’empatia che sapeva suscitare. Ha vissuto una vita intensa ma breve ed è stato un avvocato prestato alla politica, un politico al servizio della gente. Proprio per questa sua carriera e le benemerenze ricevute, in punto di morte, il Comune di Lucca gli ha aperto le porte del Famedio, la Cappella dei benemeriti lucchesi che per virtù o ingegno hanno dato lustro alla città. Tuttavia, Giovanni Rosadi, nativo di Lucca, di madre Rogani del rione di S.Maria Bianca e battezzato nella chiesa di S.Giovanni, ha vissuto lungamente a Firenze e a Roma. Cresciuto a Lucca fino all’età di diciassette anni, si trasferì a Firenze al seguito del padre che, insigne magistrato della Corte di Lucca, era stato nominato consigliere della Corte di Cassazione.
Completati gli studi di giurisprudenza a Pisa e aperto uno studio legale a Firenze, si lasciò conquistare dalla politica, finendo con il diventare un parlamentare italiano tra i più longevi e duraturi. Venticinque anni di politica attiva, sei mandati di parlamentare da onorevole e infine la nomina a senatore, ne hanno fatto un personaggio rispettato, stimato e autorevole anche dai suoi rivali politici. Un liberale di larghe idee e un profondo conoscitore e appassionato di arte e cultura. Giovanni Rosadi, tra i tanti incarichi ricoperti, ebbe anche quello di consigliere comunale di Lucca, verso cui aveva sempre un’attenzione particolare, proprio per le sue origini e dove tornava spesso per lavoro, per ritrovarsi al Caffè Caselli in compagnia di Puccini, Pascoli e Pea.
Rosadi, fu a lungo sottosegretario di Stato alla Pubblica istruzione nei due governi Salandra, e anche con Nitti, Giolitti e Bonomi. Dopo sei mandati di parlamentare e ventiquattro anni come deputato, dal 1900 al 1924, si meritò la nomina a Senatore che potè esercitare solo pochi mesi prima della morte, avvenuta all’indomani della fascistizzazione del parlamento. Si occupò anche di "Antichità e Belle Arti" e fu tra i primi fautori della tutela dell’ambiente, insieme a Benedetto Croce, facendo approvare la prima legge sulla protezione del paesaggio in Italia, la n. 748 del 1922.
Nel campo della Pubblica Istruzione, invece, fu tra gli artefici della riforma del sistema scolastico ed educativo. soprattutto in un periodo difficile come quello della prima guerra mondiale, in cui si era schierato tra gli "interventisti". Uomo d’arte e di cultura, protesse, il politico Rosadi valorizzò il patrimonio artistico nazionale ma fu anche avvocato di fama ed esperto penalista, difensore dei poveri che difese in tante occasioni gratuitamente e anche un apprezzato scrittore. E nonostante la città di Lucca, come quella di Firenze, gli abbiano riservato dopo la morte, gli onori che si meritava, è finito presto dimenticato dai suoi concittadini.