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Il “Questura“, la leggenda del ciclismo toscano diventa una Granfondo

Dagli anni ’70 è una classica delle corse fra amatori con tanti ex-pro

La partenza di una corsa

La partenza di una corsa

Lucca, 13 marzo 2025 – Il Giro della Questura si chiama così perché un tempo la partenza era dalla caserma della Polizia a Borgo Giannotti. E’ un tracciato nato negli anni Settanta, un’icona del ciclismo lucchese. Da lustri pedalatori di ogni livello si ritrovano per percorrere insieme il tracciato di questo storico itinerario, che attraversa località come Filettole, Nodica, Vecchiano, Camaiore e il Monte Magno, fino al ritorno dalla Freddana, verso Lucca. Il 23 marzo 2025 questa tradizione evolverà in un grande evento ufficiale: la prima Medio Fondo Giro della Questura, con partenza alle 10,15 dal Campo Scuola Moreno Martini di Lucca. Tre griglie di partenza verranno organizzate per i partecipanti per affrontare un percorso competitivo e affascinante, che ha visto in passato protagonisti campioni come Michele Bartoli. Il traguardo a Monte San Quirico. Successivamente, gli atleti raggiungeranno il Campo Scuola Moreno Martini, quartier generale dell’evento, dove potranno partecipare al pasta party e assistere alle premiazioni. Tutto grazie all’organizzazione di Tuscany Legend Ssdrl, oltre 115 persone e 30 moto staffette garantiranno sicurezza e fluidità, trasformando questa kermesse in una esperienza unica.

L’obiettivo è ambizioso: fare della corsa un punto di riferimento per le prove amatoriali in Toscana e oltre, mantenendo viva la passione e lo spirito che l’hanno resa una leggenda. La manifestazione coinvolge i territori comunali di Lucca, Camaiore, Pescaglia, Massarosa, Vecchiano. Una prova collaudata negli anni, il Gran premio della Montagna che parte con la strada che da Camaiore sale a Montemagno e attraversa la spettacolare valle della Freddana, consente di ammirare suggestivi panorami, anche se con la vista offuscata dalla fatica e con poca voglia di dedicarsi alla poesia, ma con l’unico pensiero di scollinare indenni nonostante la tachicardia in atto.

Gli aneddoti su questa corsa si sprecano. Fino a qualche anno fa era super frequentato dai professionisti della zona, ancora in attività. Davide Ballerini, ad esempio, disse che tanti professionisti dovrebbero pagare il biglietto per far parte di un gruppo del genere. Parlando seriamente, invece, all’ex ciclista danese Chris Anker Sorensen, morto a causa di un incidente nel 2021, è stato dedicato un tratto di corsa. “Vincere il giro della Questura non significa niente, ma non è da tutti”. Lo dicono gli amatori.

C’è chi vi prende parte da vent’anni e si è sempre staccato alla stessa curva, che ora porta il suo nome. Poi c’è quella chiamata dei “guardoni”, per intenderci, perché si vede bene il gruppo che ti sta raggiungendo. Fino a qualche anno fa i vecchi saggi si ritrovavano alla “stallaccia”, a dare i voti alle volate e a cronometrare i distacchi in cima al Magno. Insomma, l’avrete capito. Il risultato agonistico passa in secondo piano, è la filosofia di chi partecipa che è nel mito, ma c’è chi si allena duramente per arrivare almeno prima del collega di ufficio. Per un cicloamatore questo appuntamento è un must irrinunciabile, ci si comincia a preparare per tempo, perché almeno una volta bisogna partecipare.

Massimo Stefanini