GIULIA PRETE
Cronaca

Giubileo, la storia di suor Erica: "Viaggio con corpo e spirito"

Gli studenti hanno intervistato l’ex insegnante di matematica, ora pellegrina e donna di fede. CLASSI IV E V - SCUOLA SAN DOMENICO SAVIO PIEVE SAN PAOLO (CAPANNORI).

Disegno realizzato dalle classi che hanno partecipato al Campionato di giornalismo

Disegno realizzato dalle classi che hanno partecipato al Campionato di giornalismo

In vista del Giubileo 2025, tanti pellegrini si stanno preparando a vivere un’esperienza di fede profonda. Tra di loro c’è anche Suor Erica, una giovane suora di 52 anni di Cuneo, prima di essere pellegrina, era una professoressa di matematica e scienze. Ques’anno ha scelto di percorrere a piedi il cammino che la porterà a Roma, luogo di grande spiritualità. Le abbiamo chiesto di raccontarci cosa l’ha spinta a intraprendere questo pellegrinaggio e cosa si aspetta dall’esperienza.

Cosa ti ha spinto a intraprendere questo pellegrinaggio a piedi?"Ho deciso di partecipare come pellegrina perché credo che il pellegrinaggio non sia solo un atto fisico, ma anche un atto spirituale. Camminare a piedi è simbolico: il cammino ci insegna la perseveranza, la pazienza e la fiducia. È un’opportunità per rinnovare la fede e sentire più vicini gli altri pellegrini, che condividono con noi la stessa speranza".

Quale messaggio speri di portare a chi incontrerai lungo il cammino?"Spero di portare un messaggio di speranza e di pace. Ogni passo che faccio non è solo per me, ma per tutti quelli che camminano con me, per quelli che sono lontani e per chi ha bisogno di sentire la presenza di Dio nella propria vita".

Cosa ti ha colpito di più durante il cammino?"Ciò che mi ha colpito maggiormente è stato il senso di fraternità che si è creato tra i pellegrini. Ho incontrato anche un uomo di 92 anni e un pellegrino con una protesi di legno.

Qual è stata la lezione più importante che hai imparato lungo la Via?"La lezione più importante è che la pace e la tranquillità si trovano spesso nei momenti di silenzio e di fatica. Quando cammini per ore in mezzo alla natura, lontano dal caos quotidiano, riesci a entrare in un contatto profondo con te stessa. Il cammino ti aiuta a riflettere su cosa è davvero importante nella vita e su come possiamo essere più presenti per gli altri. Inoltre, la condivisione di momenti difficili con altri pellegrini, l’aiuto reciproco e la bellezza che ci circonda, sono tutto ciò che ci insegna ad essere umili e grati. Vi voglio lasciare le tre cose che contano per camminare : porta con te le cose che ti servono, le poche cose che restano, le poche cose che contano".

Il pellegrinaggio di Suor Erica è un viaggio che va oltre la fatica fisica, un cammino spirituale che porta alla riscoperta della misericordia e della speranza.