E’ negozio di alimentari, forno, pasticceria e pasta fresca, tra cui, in primis, i tordelli. Da quando? Da sempre. La titolare, Carla Giurlani è entrata a lavorare dietro quel banco che aveva poco più di dieci anni. Oggi ne ha 74. Ma il sorriso, l’accoglienza è sempre la stessa in un luogo che è casa e una vera istituzione per Lucca. E qui, con fatica, coltello tra i denti, si resiste. Perchè la passione non ha mai fatto difetto anche se porta con se una massiccia dose di spirito di sacrificio. Pochi metri più in là una saracinesca storica è stata tirata giù per sempre. E’ quella della gastronomia “Da Sergio“ un altro dolorosissimo colpo al cuore per ogni lucchese.
“Se resistiamo? Sì, anche grazie ai giovani e in particolare a mia nipote Marinella Natucci. E ai clienti che ci vogliono bene ovviamente – dice Carla Giurlani che aprì l’attività insieme al fratello Carlo –. L’annata è andata discretamente grazie ai clienti affezionati ma anche ai turisti. Gli eventi fanno bene alla città e anche a noi commercianti, la differenza si tocca con mano alla fine della giornata. E poi chi viene da noi sa sempre cosa trovare: il buccellato, la frantoiana, i nostri tordelli, il pane fresco, le torte“. C’è l’angolo ortofrutta, ci sono i freschi anche km zero, i conservati, l’ampio banco gastronomia e quello forno. C’è tutto. “Per ora si resiste, abbiamo sempre fatto questo ed è quello che sappiamo fare. Però è chiaro, ci guardiamo intorno e ci troviamo sempre più soli“. Una volta c’era Marzetto tanto per citare l’esempio più significativo di cosa era la pizzicheria a Lucca. I non più giovanissimi ricorderanno del doppio bancone della “boutique del biroldo“ e non solo, alle spalle di San Michele. Una volta erano in tanti, come La Grotta, oggi più vocato a ristorante. C’era un piccolo alimentari in Corso Garibaldi, gestito da una signora anziana che non ha potuto passare il testimone. “Io sono entrata qui che avevo 12 anni, sono abituata a un lavoro che ti dà ben pochi spazi per la vita familiare – racconta la signora Carla Giurlani–. A 74 anni dovrei essere a casa a fare l’uncinetto. Invece sto qui, e fin quando si può si fa. Oggi però la mentalità è diversa, non si vuole lavorare fino a tardi, men che meno il sabato e la domenica. Quindi è veramente difficile passare il testrimone“.
Gli eventi fanno la differenza, come sottolinea la titolare di “Giurlani“. “Alla gente piace venire in città, se gli dai anche una piccola scusa non resiste. Così noi seguiamo il calendario. Domenica siamo chiusi, quella seguente che c’è il Festival dell’Olio al Real Collegio e quindi invece saremo aperti. Se uno ha voglia la domenica tiene aperto e qualcosa fa. Anche nell’estate scorsa abbiamo lavorato. Il turismo è un importante volano per tutti, anche perchè noi serviamo anche diversi ristoranti nell’Anfiteatro“. Le soddisfazioni ci sono, ma sono conquiste perseguite ogni giorno con fatica e abnegazione.
“Siamo in negozio dalle 6.30 del mattino, e si continua fino a sera. Non è una vita facile. E poi ci sono le spese, la difficoltà di trovare personale“. Non è un caso che sempre più saracinesche siano in caduta libera. Secondo i dati del 2024 (riferiti al 2023) diffusi dalla Camera di Commercio il numero di imprese del commercio al dettaglio lucchese continua a contrarsi facendo registrare un meno 2,3% e un totale di 5.212 aziende attive. A soccombere nel 2024 in Toscana sono state la bellezza di 700 attività storiche con le associazioni del commercio che chiedono interventi concreti per salvare negozi della tradizione e rilanciare i centri urbani. Un allarme già dentro le porte di casa.
Laura Sartini