REDAZIONE LUCCA

"Gli angeli del San Luca mi hanno salvato"

L’industriale Aldo Chelini, colpito dal Covid e reduce da un lungo ricovero, ringrazia il personale ospedaliero. E si commuove

E’ con il cuore in mano – e con l’ombra dell’incubo ancora non dissolto negli occhi e nella voce – che l’industriale Aldo Chelini, anche ex presidente del Fondazione Banca del Monte e vicepresidente nazionale dei calzaturifici, vuole ringraziare tutto il personale ospedaliero del San Luca, dal primario del reparto Covid, ai medici, infermieri fino anche agli addetti alle pulizie. “Sono stati tutti degli angeli, non so proprio come altro potrei definirli – dice Chelini –. Colpito dal virus sono stato ricoverato al San Luca il 24 ottobre, dove sono rimasto per oltre un mese, fino a fine novembre. In ogni singolo istante, quando sono entrato in terapia intensiva, ho avuto il pensiero che non ce l’avrei fatta. Mi guardavo attorno e temevo che quello fosse davvero il punto di non ritorno. Però c’erano sempre loro a far la differenza, il personale del San Luca, sempre con il sorriso, pronto a fare una battuta nel momento giusto o a esortare a tener duro. O anche a dirti qualcosa con severità, quando ci vuole. Mi hanno restituito quella forza dentro che altrimenti, forse, mi sarebbe venuta a mancare“. Ne parla ancora con commozione, Aldo Chelini, noto industriale del calzaturiero che è partito, maniche rimboccate, a 18 anni nel calzaturificio Claudia, e non si è mai fermato. Fino a quel maledetto 24 ottobre. “Il virus non mi lasciava, la situazione era in peggioramento. Non so se sono stato contagiato quando ero in Tunisia, dove abito, oppure nel mio rientro a Lucca. So che quando mi sono trovato solo, in quel reparto senza contatti esterni, quando ti mancano i tuoi, ho incontrato questi angeli del San Luca, una famiglia, che mi ha restituito forza. Anche in quei terribili giorni con la maschera ventilata in terapia intensiva. E’ lì che ho pregato per me, per i miei, e anche per i dottori e gli infermieri, alle prese tutti i giorni con questo nemico terribile“.

“Non ci pensi che in un momento di caos e incertezza tale – dice Aldo Chelini – medici e personale ospedaliero possano riuscire a riservarti sempre quella carica di umanità che ti serve non meno delle cure per uscire dal tunnel. Oggi sono a casa, insieme a mia moglie, ed è la cosa più bella. Ma voglio ringraziarli di cuore, uno ad uno. Li ho cercati anche per telefono, sono riuscito a contattare solo qualcuno“. Per Aldo Chelini domani sarà forse il Natale più bello: “Sarò a Lucca, insieme alla famiglia, esattamente ciò che intendo fare nei prossimi anni, godendomi i nipoti e la mia città. Ho dato tanto, iniziando a lavorare a 18 anni, sono stanco anche se completamente ripreso dalla convalescenza. E oggi il regalo più bello che possa desiderare è stare con i miei cari“.

Laura Sartini