Guardiamo la storia ma dobbiamo anche educare alla pace

Il Lucca Historiae Festival ha rievocato gli avvenimenti bellici della città, ma si auspica un'educazione alla pace per le nuove generazioni, superando l'idea degli eroi guerrieri del passato. Vincenzo Pardini invita a un cambio di prospettiva per promuovere una cultura di pace e giustizia.

Guardiamo la storia ma dobbiamo anche educare alla pace

Guardiamo la storia ma dobbiamo anche educare alla pace

Gli avvenimenti storici, che fin dai tempi antichi hanno riguardato la nostra città, crediamo vadano saputi rivisitare e studiare; aiutano a far capire il presente e la nostra identità. Scanditi nel tempo, tra questi avvenimenti storici non mancano le guerre. Cosa che Lucca Historiae Festival ha saputo revocare nei giorni scorsi allestendo varie manifestazioni lungo i baluardi delle Mura. Ma pur rievocando il nostro passato, diciamo così bellico, crediamo che sarebbe opportuno iniziare ad educare le nuove generazioni, fin dalle elementari, ad una cultura di pace, con programmi che spieghino loro che tutte le guerre, del passato e del presente, sono state e rimangono per l’umanità una catastrofe alla stregua dei cataclismi.

Bisognerebbe, insomma, ricorrere a un’inversione di pensiero, non considerando più i cosiddetti grandi condottieri della storia eroi, ma solo uomini antichi con un’altra cultura, che hanno fatto il loro tempo, adesso di gran lunga superato. Tanto che si dovrebbe rinnegare ogni intendo di guerra per convogliarlo in una logica di pace. Solo con un nuovo modo di pensare e di agire, crediamo infatti che si potrebbe realizzare quanto pressoché tutti in cuore nostro vorremmo, ma non troviamo i mezzi e la forza di esprimerlo ad alta voce. La pace, come atto di giustizia e di eguaglianza umana, sociale e planetario. Ma, per giungere a questo, occorre acquisire una cultura innovativa e coraggiosa, che sappia sbarazzarsi dell’uomo vetusto e ideologico che portiamo dentro.

Vincenzo Pardini