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Gusto e tradizione. La sagra della Criscioletta torna nel borgo di Cascio

Dal 1969 si ripropone ogni luglio l’appuntamento con i sapori del territorio. Stranieri, Gal: "Questa comunità rappresenta un esempio virtuoso".

Gusto e tradizione. La sagra della Criscioletta torna nel borgo di Cascio

In continua crescita il territorio che ha dato i natali alla gustosa Criscioletta, caratteristica preparazione gastronomica della cucina povera a base di semplice farina, tramandata dalla tradizione delle famiglie del borgo medievale di Cascio, frazione del comune di Molazzana in Garfagnana. Dal lontano 1969 nel paese in piena estate si tiene l’ormai famosa "Sagra delle Crisciolette" che attrae, per due fine settimana consecutivi, appassionati della gustosa preparazione in arrivo da tutta la provincia e oltre, mentre intorno alla sua preparazione, alla coltivazione e alla raccolta del grano locale, oltre alla salvaguardia della biodiversità correlata, stanno prendendo vita e crescendo progetti che riescono a coinvolgere l’intera comunità e a spingere la crescita e la visibilità del borgo.

Arriva in questi giorni a compimento, tra l’altro, uno dei numerosi progetti del Gal Montagnappennino e con i fondi ottenuti da Cascio, 25mila euro, utilizzati dalle realtà associative che hanno aderito al progetto, in primis l’Asr Cascio, si è lavorato per migliorare la propria offerta culturale e turistica, dando anche nuovo impulso alla celebre sagra.. Tra le migliorie apportate ci sono una sala espositiva rinnovata, un sito web più attivo e funzionale, nuove recinzioni per il progetto "Semina", che porta avanti l’antica tradizione della coltivazione autoctona. "Un aiuto fondamentale che va nella direzione che portiamo avanti da anni – spiegano dall’Asr Cascio –, come la valorizzazione dei nostri prodotti tipici a chilometro zero e delle tradizioni che trovano la loro massima espressione nella sagra delle crisciolette, a base del nostro prodotto più famoso. Tutto questo serve a far vivere sempre di più il paese non solo per pochi mesi l’anno, bensì con la speranza di attrarre persone che vogliano venire a vivere e a investire dai noi".

Il progetto, che si è avvalso della collaborazione della comunità del cibo della Garfagnana e della Banca della memoria, proseguirà anche nella realizzazione del progetto di comunità Futura in partenza in questi giorni per la comunità di Cascio. "Quello di Cascio è un esempio virtuoso – spiega Stefano Stranieri, direttore del Gal – . Qui c’è una comunità che ha saputo riunirsi e lavorare insieme per un progetto, noi abbiamo messo a disposizione le risorse e loro hanno presentato un’idea di cura del territorio e delle sue tradizioni"

Fiorella Corti