Ci sono voluti ben dodici anni per vedere riaprire le porte di uno dei gioielli di Lucca, uno scrigno che conserva la memoria dei principali protagonisti della vita culturale cittadina e nazionale che da quelle parti erano soliti ritrovarsi. Nella giornata di ieri, ha finalmente riaperto lo storico Caffè Caselli-Di Simo di via Fillungo, in pieno centro storico a Lucca, frequentato da Pascoli, Puccini, Pea, Ungaretti, Viani e tanti altri personaggi che hanno segnato l’800 e il ‘900.
Chiuso nel lontano 2012, il Caffè è stato finalmente riaperto, sia pure temporaneamente, al termine di una trattativa tra il Comune di Lucca e la famiglia proprietaria del prestigioso immobile. Le sue porte saranno spalacate almeno per tre mesi, ma l’amministrazione comunale si sta adoperando per prolungare il periodo, durante i quali ospiterà presentazioni di libri, conferenze, concerti tutti sotto il comune denominatore del Centenario della morte di Giacomo Puccini che cade quest’anno.
L’inaugurazione, ieri mattina con un concerto ovviamente sulle arie di Puccini – grazie alla soprano Silvana Froli e al pianista Massimo Salotti – e l’immancabile taglio del nastro. In tantissimi si sono da subito riversati nel locale, i cui interni sono perfettamente conservati, per riassaporare la sua magica atmosfera.
Si andrà avanti sino a giugno, ma la speranza è di riuscire a tenerlo aperto ancora, in attesa dell’offerta giusta da parte di qualche imprenditore che vuole coniugare storia, cultura e servizio di caffetteria, come conferma l’assessore comunale alla Cultura Mia Pisano, che appena nominata aveva preso l’impegno di fare il possibile per tornare a far accendere le luci del Caselli-Di Simo.
"Sono molto contenta - ha commentato Pisano - e voglio ringraziare tutti coloro, a partire dalla proprietà, che si sono impegnati per favorire questa riapertura che proveremo a prolungare. Speriamo che questa riapertura, sia pure parziale, sia l’innesco per riuscire a trovare una soluzione definitiva per questo splendido locale che ci auguriamo possa tornare a essere rivissuto da tutta la città".
Fabrizio Vincenti