REDAZIONE LUCCA

“I love Lucca“, gran ritorno degli americani

Negli alberghi prime prenotazioni dagli Usa, con l’incognita della guerra. Bonino (Federalberghi): “Ottimi segnali, dita incrociate“

Stelle e strisce. E fuochi d’artificio. Finalmente gli americani – dopo due anni di stop – tornano in città. “Si sente di nuovo parlare in inglese nei nostri alberghi, e fa un gran piacere – premette Pietro Bonino, presidente di Federalberghi Confcommerio –. E’ un segnale importante, anche perchè per troppo tempo ci era venuto a mancare il turismo con più potenzialità di acquisto, quindi proprio quello di provenienza Usa oltre al Nord Europa“.

Se è vero che una rondine non fa primavera, la stagione turistica sembra avviarsi decisamente al bello. “Non possiamo cantare vittoria fino all’ultimo momento, perchè molti prenotano con la possibilità di cancellarsi fino a 24 ore prima. Quindi – spiega Bonino – c’è da aspettare prima di tirar le somme, ma è vero che ad oggi le richieste non mancano, per Pasqua, 25 aprile ma anche negli altri fine settimana. Ci sono tutti i presupposti di una vera ripartenza, anche se le incognite spaventano e pongono mille punti interrogativi sugli effettivi arrivi dei flussi. La guerra è il primo, anche per gli americani che già al momento della prenotazione pongono il condizionale. La pandemia è l’altro“. Un fatto è certo: i prezzi non sono più gli stessi. “Non era possibile non ritoccare di almeno 10 euro a persona a pernottamento. I rialzi ci hanno colpito in pieno: dai rincari della lavanderia, un costo importante per tutti gli alberghi, a quelli dell’energia. Se a casa propria si può tentare di far economia con il riscaldamento o le luci spente in alcune zondella casa, in albergo tutto deve essere in funzione e illuminato, riscaldamento in inverno aria condizionata in estate“. Alcuni gruppi sono stati avveduti, hanno fissato il prezzo in tempi “non sospetti“, nel 2020, e oggi possono contare su quella cifra passata in “congelatore“.

“In media i rincari sono sull’ordine del 10%, perchè un albergo accusa in questo periodo anche l’impennata di prezzi sulle materie prime: neanche la colazione non ha più lo stesso costo per un gestore. Così - sottolinea il referente provinciale degli albergatori lucchesi – c’è chi opta per uno ’sconto’, magari scegliendo di fare una sola notte anzichè due. Ma la maggior parte non se ne cura. Se su 150 euro un turista ne deve pagare 15 in più per una vacanza, dopo tanta attesa non ci rinuncia. Anche perchè la situazione è così a Lucca come nelle altre città italiane, almeno per il momento così è“.

Laura Sartini