REDAZIONE LUCCA

I numeri del “boom“ In dieci anni più 20%

A Lucca le attività di ristorazione dal 2012 sono passate da 772 a 930

I numeri del “boom“ In dieci anni più 20%

Il boom dei locali di ristorazione non è solo una percezione o un modo di dire: lo confermano i numeri dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest che fotografano quella che è una tendenza nazionale che dalle nostre parti assume però particolare forza. Secondo i dati dell’ente camerale, nel solo Comune di Lucca le attività di ristorazione sono cresciute da 772 a 930. Praticamente un locale ogni 100 abitanti, visto che la popolazione si attesta un po’ sotto le 90mila persone.

L’aumento in un decennio è di oltre il 20 per cento e la tendenza è costante: a fronte di 772 attività nel 2012, se ne sono registrare 905 nel 2017 e, appunto, 930 lo scorso anno. "Quasi 200 nuove attività nella ristorazione nell’arco di 10 anni a Lucca – spiega Valter Tamburini Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – rappresentano un segnale estremamente positivo che mostra il crescente interesse dei turisti per esperienze culinarie variegate e di qualità come la città sa offrire. Come Camera di commercio, siamo costantemente impegnati a sostenere, assieme alle categorie e alle istituzioni locali, progetti che puntino a valorizzare Lucca come destinazione di qualità che tiene conto delle richieste che provengono dal mercato senza stravolgere le proprie tipicità". Interessante l’analisi per comparto che mostra tendenze molto meno monolitiche di quello che si potrebbe supporre. In dieci anni, i ristoranti e le attività di ristorazione sono passati da 389 a 577: l’incremento è clamoroso, attestandosi oltre il 48 per cento.

E va sottolineato come l’aumento, con un po’ di sorpresa, non investa le pasticcerie e gelaterie: erano 55 nel 2012 e 52 nel 2022. In flessione anche i catering, passati da 17 a 13, così come i bar senza cucina che scivolano da 338 a 324. Il boom, in sostanza, lo fanno solo le attività di ristorazione con somministrazione (da 254 a 432) e in misura minore quelle di ristorazione senza somministrazione con preparazione cibi da asporto che in dieci anni passano da 68 a 86. In sostanza, la crescita è impetuosa, ma non tocca tutte le tipologie di attività. Segno che i turisti, ma anche i lucchesi, prima di tutto cercano un tavolo dove sedersi e pranzare o cenare.

Fabrizio Vincenti