REDAZIONE LUCCA

I pensionati hanno recuperato tre milioni

Sindacati. Arretrati restituiti: l'Inps non aveva aggiornato le tariffe previste dalle leggi

Un pensionato

Lucca, 13 luglio 2014 - Legge nuova, pensione vecchia. Due meccanismi non sempre sincronizzati tanto da rischiare di costare ai legittimi destinatari dell’assegno previdenziale qualcosa come 3 milioni di euro. Se non fosse che l’indagine portata a termine dal patronato della Cgil Inca, certamente tra le più utili e redditizie per la categoria più tartassata, quella appunto dei pensionati, ha ristabilito giustizia, e, soprattutto, equi compensi. Sono quattro anni che Inca passa al setaccio gli importi delle pensioni, verificando la corrispondenza con le nuove leggi, circolari e sentenze. Nuove disposizioni che non vengono applicate in maniera automatica, c’è bisogno di un «segugio» che apra la pratica, studi la pensione e gli eventuali «benefit», aumenti, aggiornamenti, subentrati nel frattempo. Ed è così che i pensionati lucchesi hanno potuto recuperare oltre 3 milioni di euro. «Sono 3.022.238 per l’esattezza, 30.73 euro a testa—ci informano il direttore provinciale Inca Cgil Massimo Matteoni e Umberto Marchi di Filcams Cgil —. Naturalmente si tratta di un dato che rappresenta la media, c’è il pensionato che ha ottenuto un aumento mensile di 5 euro sull’assegno, e la pensionata che ha avuto un aumento permanente mensile di 200 euro. Ci sono pensionati che hanno riscosso arretrati sulla pensione anche di 25-26.mila euro, cinque di loro hanno ottenuto più di 20mila euro di arretrati, 38 pensionati si sono visti riconoscere e assegnare da 10 a 20mila euro, 96 pensionati hanno ottenuto cifre tra 5mila e 10mila euro grazie all’aggiornamento retroattivo della pensione. Non si tratta di errori dell’Istituto nel liquidare le pensioni ma da nuove normative intercorse dal momento della liquidazione della pensione che, nei fatti, determinano gli aumenti degli importi».

Ma quali sono i casi con maggior probabilità suscettibili di aggiornamento e quindi, di rialzo degli importi? Inca Cgil li elenca: presenza di contribuzione figurativa negli ultimi 10 anni, presenza di maternità avuta fuori dal rapporto di lavoro con 21 settimane di contributi invece delle 22 settimane previste dalla nuova circolare Inps, periodi di mobilità in anni lontani, posizioni contributive prevalentemente formate da lavoro autonomo (coltivatori, commercianti, artigiani) dove sono presenti anche piccoli periodi come lavoratori dipendenti , raggiungimento dell’età di vecchiaia e presenza nella posizione contributiva di retribuzioni basse negli ultimi anni di lavoro, presenza di contribuzione successiva al pensionamento, presenza di erogazione di premi di produzione o altre erogazioni contrattuali successive al pensionamento, presenza di contribuzione come collaboratore versata nella gestione separata Inps.