
I ragazzi della 5ª B. La formula... chimica di una lunga amicizia
I ragazzi della 5ª B, storia di una lunga amicizia. Potrebbe iniziare così il racconto amarcord che sabato scorso ha avuto come piacevole tappa Capannori, con mini tour e cena conviviale. Protagonisti Andrea Amore, Marcello Marianelli, Gianni Ottonello, Marcello Rossi, Piero Serafini, Osvaldo Baldi, Bruno Lattanzi e Axel Vannuccini, nella foto (alcuni con le mogli) e con l’assessore al bilancio Ilaria Carmassi.
La storia ce la racconta Piero Serafini, livornese ma da decenni capannorese d’adozione, per 38 anni alla Cantoni, dove entrò nel 1960 come assistente di tintoria diventando poi direttore di stabilimento. E’ stato console provinciale del Maestri del Lavoro di Lucca.
"Siamo nel 1959 – racconta Serafini – , all’esame di Maturità dell’Iti di Livorno, sezione Chimici. Su 27 alunni, solo 6 vengono promossi a luglio, mentre altri 14 recuperano a settembre. Questi 20 diplomati vengono subito assunti da varie aziende in Italia e all’estero, dato che il settore ha bisogno di tecnici specializzati".
"Ci siamo sparsi un po’ ovunque anche all’estero – prosegue Serafini – e ci siamo persi presto di vista. La vita ci ha portato su strade lontane: a quei tempi la chimica era un settore trainante. Dopo 50 anni, nel 2009, mentre ero in vacanza con mia moglie a Vada ebbi l’idea un po’ pazza di mettermi a cercare gli ex compagni di scuola, primo fra tutti Marianelli. Ci ho messo più di un anno a rintracciarli, con l’aiuto della scuola e di qualche dipendente comunale, perché andavano trovati in tutta Italia".
"Il primo appuntamento fu nel dicembre 2009 al nuovo Iti di Livorno. L’inizio fu quasi comico: “Ma tu chi sei esattamente...?“, era la frase più ricorrente. Ma da allora l’amicizia tornò più bella di prima: ci siamo fatti la promessa di ritrovarci ogni anno con le famiglie nelle rispettive città. E così ecco un lungo tour che ha toccato Lucca, Torino, Novara, Milano, Savona, Lugano...". E ora, dopo ben 64 anni dal diploma, gli otto “irriducibili“ si sono ritrovati a Capannori. Grazie a una misteriosa formula chimica chiamata amicizia.
Paolo Pacini