LAURA SARTINI
Cronaca

I top ten per i turisti: "I nostri piatti tipici?. Sono opere d’arte"

Elmi (Coldiretti): "L’appeal di olio, vino, formaggi, salumi e dolci nell’ambiente semplice delle nostre tavole vale quanto un museo" .

La schiacciata bella unta del Forno Giusti (foto Alcide)

La schiacciata bella unta del Forno Giusti (foto Alcide)

Vieni a Lucca e che fai, non mangi un bel piatto di tordelli al ragù? E’ lui il piatto principe su cui i turisti, italiani e stranieri indiscriminatamente, si fiondano senza titubanze. Ma tra i dieci piatti o prodotti top della cucina tradizionale lucchese più ricercati dai turisti ci sono anche la minestra di farro, il pane di patate, la torta con i becchi, ovviamente il buccellato, i necci con la ricotta, il pecorino e salumi di Lucchesia Valle e Garfagnana, baccalà e le intramontabili rovelline della nonna. Non resta indietro la Garmugia, apprezzatissima anche dall’intera troupe e produzione del film girato in città con Dustin Hoffman e Helen Hunt, che la gustarono anche in versione “da asporto“.

“Il cibo è la prima voce di spesa ma anche una delle principali motivazioni per i turisti che scelgono la nostra regione ed il nostro territorio – dichiara Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca – . L’appeal di olio, vino, formaggi, salumi, dolci, unito ai nostri paesaggi, alla semplicità della nostra cucina e all’accoglienza, è paragonabile a quello di un grande museo, monumento o opera d’arte. Motivazioni che hanno raddoppiato il numero di ecoturisti anche grazie alla presenza di tantissimi agriturismi che consentono di vivere un’esperienza piena nelle nostre campagne. Un settore, quello agrituristico, che ha mosso nel 2023 qualcosa come 40 mila arrivi e 150 mila presenze. Con 80m produzioni agricole tradizionali censite e due Dop, la farina di neccio e l’olio EVO di Lucca, la nostra provincia è una leva importante del turismo enogastronomico regionale. Per questa ragione bisogna continuare a sostenere le imprese agricole, che sono il motore fondamentale delle aree interne, per la cura del territorio, la salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni puntando sulla trasparenza, l’identità ed il legame con il territorio. Valori che non possono essere delocalizzati”.

L.S.