“Il baroccio“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Un terapista rinomato mette in guardia un cliente sullo stato di una vecchia auto: "Rottamala, il paraurti è sfatto, puzza e non pagherai il parcheggio". Il cliente ribatte che, sebbene non sia in buone condizioni, è ancora utilizzabile.

IL BAROCCIO

Un terapista, ghiova rinomata,

mi viene a massaggia’, ma s’apre bocca

du’ parole e ti tira ’na tranvata,

e vand’ariva… so vel che mi tocca.

“Che aspetti a rottama’ vesto baroccio?

Varda troiaio, ‘l paraurti è sfatto,

e vesto vi’ che è? L’ultimo coccio?”

E si sganascia a ride com’un matto.

“Con vesta vi ‘un lo paghi mia ‘l parcheggio.

A montacci, son sincero, avrei paura.

E dentro puzza. Vai, di male ‘n peggio”.

“Ascolta, o brodo dalla testa dura,

è vero, puzza perché ci scureggio.

Ma te stamani mi fai la fattura”.