Negli ambienti finanziari e delle scommesse è stato considerato il "botto" di Ferragosto, vale a dire la trattativa venuta allo scoperto per la cessione di Snaitech. Il colosso britannico-israeliano Playtech, proprietario di Snai (così viene ancora chiamata in Italia) che ha il suo "cuore" a Porcari ha ammesso il negoziato con Flutter Entertainment, altra società leader nelle scommesse, che ha presentato un’offerta di due miliardi di sterline (circa 2,3 miliardi di euro) per l’acquisto dell’asset Snaitech. Secondo i rumors dell’ambiente la trattativa è già a buon punto. Siamo alla cosiddetta due diligence. Quindi, per usare un termine ippico, in dirittura d’arrivo. Intanto le borse di riferimento delle due società hanno premiato entrambe le parti in causa con un bel balzo delle rispettive azioni. Come si diceva, Playtech acquisì Snai nel 2018 a un prezzo di 846 milioni di euro.
Quindi cedendo a due miliardi di sterline, ci sarebbe una bella plusvalenza. In passato Playtech fondata da Teddy Sagi nel 1999, ha sempre respinto le varie offerte arrivate per la cessione di Snai. Prima si erano fatti vivi gli australiani di Aristocrat Entertainment, poi lo scorso anno, la società inglese 888 Group. Stavolta l’offerta di Flutter ha fatto cambiare idea all’imprenditore. Due miliardi, come spiegano gli analisti finanziari, è un prezzo importante che supera la capitalizzazione calcolata in oltre 1,66 miliardi. Flutter, società nata in Irlanda, è leader di scommesse sportive online e iGaming. Detiene FanDuel, Sky Betting & Gaming, Sportsbet, PokerStars, Paddy Power, Betfair, MaxBet, Junglee Games e Adjarabet. Ha già fatto shopping in Italia acquisendo due anni fa Sisal. Ora nel mirino è finita Snai con i suoi 1.608 punti vendita per la raccolta delle scommesse e la gestione di 38.111 New Slot e 10.590 Videolottery. Nel suo portafoglio anche 109 punti vendita di Happybet in Austria e Germania, e appunto gli ippodromi di Milano e del Sesana di Montecatini Terme. Snai, acronimo di Sindacato Nazionale Agenzie Ippiche deve la sua la nascita negli anni ‘90 a Maurizio Ughi, livornese di nascita e lucchese di adozione, che per questo volle la sede del "core business" dell’azienda a due passi da casa, nella zona inustriale di Porcari. Il boom arrivò con la liberazione delle scommesse sportive, prima sul calcio con i Mondiali del 1998 e poi con le altre discipline. Una crescita di fatturato che ha poi portato all’interessamento di gruppi stranieri. Come conferma l’ultima maxi offerta presentata da Flutter.
Niccolò Galligani