MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Il Carmine del futuro: "Avrà doppia funzione commerciale e civica. Sarà luogo di incontro"

Entusiasmo tra i soci della “4223”. "Lo metteremo a disposizione, attraverso una politica di canoni calmierati, con formule aperte che possono variare da affitti brevi o lunghi, di giorni, mesi o anni".

Il Carmine del futuro: "Avrà doppia funzione commerciale e civica. Sarà luogo di incontro"

Il Carmine del futuro: "Avrà doppia funzione commerciale e civica. Sarà luogo di incontro"

Al Mercato del Carmine manca soltanto di sancire l’apertura ufficiale. Ma il clima che respirano i soci della “4223” è palesemente positivo. C’è entusiasmo, insomma, un sentimento che arriva non solo dalle iniziative che il Carmine ha già ospitato, ma anche dal riscontro da parte di cittadini e imprese che vedono, in questa importante e centrale porzione di città, il nucleo all’interno del quale far coabitare la partecipazione, secondo una sorta di umanesimo.

"Il progetto è vivo e sta proseguendo come da cronoprogramma - affermano Matteo Mattia Gemignani e Bartolomeo Pampaloni - basti pensare che i dati relativi alle iniziative che fino a oggi la chiesa del Carmine ha ospitato, ci restituiscono una cifra che parla di 20mila presenze". Sul successo di quello che sarà il popolare Mercato del Carmine, luogo storico e distintivo della città, i due (dei sette) componenti la società, non hanno dubbi.

"Il Mercato ha la sua storia, il nostro modo di farlo rivivere porterà sicuramente una prospettiva nuova ma la differenza, teniamo a ribadirlo, la fa il Mercato stesso; è riconosciuto, dai lucchesi – e parliamo del territorio, non soltanto della città – come un luogo nato dalla spontanea aggregazione; noi lo metteremo a disposizione, attraverso una politica di canoni calmierati, a tutti coloro che vorranno essere presenti, con formule aperte che possono variare da affitti brevi o lunghi, di giorni, mesi o anni".

La caratterizzazione del luogo, dunque, è il traino per un’idea – declinata attraverso inclusione e socialità – dalla quale fare riemergere un luogo iconico, sicuramente centrale per la città. "La nostra idea - proseguono Gemignani e Pampaloni - è quella delle due funzioni: commerciale e civica; quella commerciale spazia per la tipicità: i prodotti che si troveranno al Mercato del Carmine non saranno dozzinali ma artigianali, di una qualità che non si trova nelle grandi catene di distribuzione: del resto in un mercato, un tempo, che cosa si trovava se non il prodotto genuino e di qualità?".

In uno spazio grande e caratteristico, troveranno casa anche attività artigianali; e poi eventi, musicali, culturali. Un luogo di incontro come, ancora, testimoniano Gemignani e Pampaloni. "Le iniziative che sono fino a oggi passate dal Carmine, anche per testare l’accettazione o meno dei cittadini, hanno offerto dei riscontri incredibili: in un giorno sono stati venduti 110 chili di pane, l’entusiasmo dei commercianti e artigiani presenti era palpabile; tanti, per Natale, hanno preferito venire al Carmine anziché partecipare ai tradizionali mercatini un po’ tutti uguali". Insomma, entusiasmo che, di qui a quando, in primavera, la chiesa sarà finalmente aperta, passa da un valore.

"Il valore è all’interno del Mercato, è questa la vera novità; il Carmine sarà sempre aperto a commercianti e imprenditori che vorranno utilizzarlo per tante iniziative; naturalmente abbiamo bisogno di tutta la città - come delle periferie - per fare passare un messaggio: il Carmine è il luogo di incontro, per tutti, dai giovani ai meno giovani e a noi interessa questo, promuovere l’idea di un luogo che mantenendo intatta la sua storia, si accresca di idee e inclusione".