Il Carmine restituisce Lucca romana. Emergono fortificazioni e una torre, il complesso resterà “a vista“

L’entusiamo della Soprintendente Acordon: “Insieme al Comune punteremo alla valorizzazione di questa sorta di stanza del tempo che ci dona ben duemila anni di storia della città“.

Il Carmine restituisce Lucca romana. Emergono fortificazioni e una torre,  il complesso resterà “a vista“

Il Carmine restituisce Lucca romana. Emergono fortificazioni e una torre, il complesso resterà “a vista“

Riaffiora Lucca romana e medievale dal restauro del Mercato del Carmine promosso dal Comune (Progetto Pnrr Miglioramento sismico e Opere accessorie). Gli scavi in corso in uno dei vani prospicienti via Mordini, fino a pochi mesi fa sedi di negozi pertinenti al complesso, hanno infatti riportato un tratto delle mura romane settentrionali, risalenti al II secolo a.C. che sono stati meta ieri mattina di un sopralluogo della soprintendente Angela Acordon, del funzionario archeologo della Soprintendenza Neva Chiarenza, dell’assessore ai lavori pubblici Nicola Buchignani della archeologa Elisabetta Abela, tecnici comunali e della direzione del cantiere.

In pochi metri quadrati rivive un lembo della città romana: la poderosa muratura di difesa urbana, costruita con grandi blocchi di calcare di forma quadrata e rettangolare, si conserva a circa un metro e mezzo dal piano stradale attuale. Davanti alle mura esternamente alla città romana correva una strada in ciottoli e ghiaia (glareata), di cui sono ben riconoscibili i numerosi interventi di manutenzione susseguitisi nel tempo; lungo il suo percorso attività artigianali legate alla lavorazione dei metalli hanno lasciato abbondanti scorie di ferro, recuperate dagli archeologi. Una parte delle mura e della stessa strada era venuta in luce qualche anno fa nei sotterranei di palazzo dei Nobili, sempre lungo Via Mordini, mentre un’assoluta novità di questo scavo è rappresentata dalla scoperta di una torre costruita a ridosso delle mura alcuni secoli dopo (III-IV sec. d.C.): di questa rimangono tre pareti, costruite con materiale eterogeneo, fra cui blocchi di calcare recuperati dalle mura stesse; nella parete settentrionale due stipiti sempre in calcare segnano un accesso verso l’esterno, una postierla, probabile “scorciatoia” in direzione dell’anfiteatro, che sorge a pochi metri di distanza e era uno dei monumenti più importanti di Lucca Romana.

Nello stesso vano, lo scavo ha consentito di documentare anche aspetti dell’assetto medievale dell’area: sono emersi due forni a pianta circolare, di buona fattura e ben conservati, la cui funzione dovrà essere chiarita con lo studio post scavo, tramite analisi di laboratorio e confronti. Per consentirne la conservazione è stato predisposto un intervento di consolidamento delle strutture produttive a cura della restauratrice Maria Scalici e della Ditta Agostini.

L.S.