GIULIA ALBERIGI
Cronaca

Il cartario e i venti di guerra. La crisi in Medio Oriente fa paura

Si teme una nuova corsa al rialzo dell’energia, soprattutto del gas algerino che è l’alternativa a quello russo

Il taglio del nastro con il sindaco Mario Pardini e tutte le altre istituzioni di ieri mattina la polo Fiere (foto Alcide)

Lucca, 12 ottobre 2023 - Dopo la crisi post-pandemia e la guerra della Russia all’Ucraina, adesso la crisi in Medio Oriente con lo scontro tra Hamas e Israele che preoccupa e non promette niente di buono. Se sul fronte umanitario siamo di fronte all’ennesima immane tragedia con troppe vittime innocenti, gli attacchi e la devastazione possono avere ripercussioni pesanti sull’economia e stabilità dell’industria cartaria.

Un tema che ha ovviamente tenuto banco ieri nella prima giornata del Miac, la fiera del cartario.

"Ciò che sta succedendo in medio oriente può determinare e influenzare il caro energia, soprattutto in vista dell’inverno. Quello che stiamo vivendo è un momento delicato per l’Europa, in particolare per l’Italia, un paese che non è indipendente dal punto di vista energetico", ha detto Paolo Arrigoni, presidente Gse Spa, ieri mattina al convegno "La competitività dell’industria cartaria. Tra costi energetici e decarbonizzazione". Oltre ad Arrigoni, c’eerano Lorenzo Poli, presidente di Assocarta, Tiziano Pieretti, vicepresidente Assocarta e Confindustria Toscana Nord, e Leonardo Marras, assessore all’economia, alle attività produttive, alle politiche del credito e al turismo della Regione Toscana.

"Ad ora il settore cartario non è più in emergenza per il caro energia ma vive comunque in una condizione di difficoltà a causa dello scontro tra Russia e Ucraina, una guerra che ha costretto il nostro Paese a importare energia dall’Algeria. Questo, visti gli ultimi avvenimenti in Medio Oriente, può dimostrarsi essere un problema" continua Arrigoni.

Il caro energetico e le difficoltà legate ad esso nel settore cartario sono solo alcune delle tematiche affrontate durante il convegno. Si è parlato del ruolo dell’idrogeno, della transizione ecologica del settore, delle comunità energetiche, del piano dei rifiuti e altro ancora.

Il Miac si è aperto con una richiesta ben precisa rivolta al Governo da parte del settore cartario: a causa del gap tra la bolletta energetica italiana e quella europea, non spiazzare le imprese riducendo, a ritroso, il termine per l’utilizzo dei crediti di imposta e di prevedere questa misura quale "garanzia assicurativa" verso altre di medio periodo.

"Nell’attuale contesto inflativo che vede un aumento dei tassi di interesse, forte ostacolo agli investimenti in decarbonizzazione e innovazione, diventa ancora più essenziale una politica industriale che metta le aziende della nostra filiera nelle stesse condizioni competitive dei nostri concorrenti europei ed extraeuropei – dice Poli - La nostra competitività è in ‘apnea‘ a causa del gap tra la bolletta energetica italiana e quella europea. Pertanto, l’industria cartaria italiana chiede al Governo una misura "ponte" come quella dei crediti d’imposta, una "garanzia assicurativa" verso altre di medio periodo e chiede di non mettere in difficoltà le imprese energivore andando a modificare a ritroso i termini di utilizzo dei crediti di imposta 2023. Lasciateci uno spazio nel bilancio per investire".

Il convegno si è concluso con l’intervento dell’assessore regionale Marras che ha ribadito l’importanza del settore cartario italiano nell’economia europea, e non solo, e di quanto sia essenziale continuare a fare innovazione mediante la collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini.