
Non accenna a placarsi il caso di Elvio Cecchini. Il consigliere comunale cui il sindaco Mario Pardini ha assegnato la delega al piano operativo e che, come architetto, si era fatto promotore di un’osservazione al medesimo piano per il recupero della Villa di Forci di proprietà dell’imprenditore olandese Robert-Jan van Ogtrop.
Il capogruppo del Pd, Francesco Raspini, che per primo ha sollevato il caso, adesso torna alla carica con un nuovo accesso agli atti con cui chiede la documentazione ”relativa a tutte le pratiche edilizie presentate con la collaborazione dello Studio Cecchini – Chiantelli dal 2020 a oggi“. L’obiettivo è quello di capire se ci sono altri collegamenti tra l’attività professionale del consigliere delegato e il piano operativo.
In difesa di Cecchini, che l’altro ieri ha già incassato la fiducia del sindaco Mario Pardini, interviene l’avvocato Lodovica Giorgi di Lista Civile.
Secondo cui "la polemica scatenata, a nostro parere stupidamente (ancorchè siamo certi l’autore la ritenga una furbata), dal consigliere Raspini circa una pretesa incompatibilità del consigliere di lista civile a svolgere il ruolo delegatogli dal sindaco ed ancor più, udite udite, circa una pretesa menzogna che lo stesso avrebbe pubblicamente affermato. Il sindaco Pardini ha già rinnovato la sua piena fiducia nell’architetto Cecchini e siamo certi che non mancherà, molto meglio di noi, di fornire risposte alla annunciata interrogazione, ma qualche parolina al consigliere candidato ahilui “trombato” vorremmo dirla. Proprio in merito alla capacità di comprensione delle parole che i suoi studi dovrebbero garantirgli, anche se accecato dal rancore, ed al divieto, questo di tipo etico, di manipolarle“.
Detto questo, l’avvocato Giorgi ricapitola la vicenda, andando anche al nocciolo della questione, ovvero se l’architetto Cecchini possa avere o meno un vantaggio (economico, professionale, di qualsiasi genere) dall’accoglimento della suddetta osservazione.
"Cecchini – spiega Giorgi – ha comunicato di aver presentato sicuramente osservazioni per conto di più clienti, ma che “le osservazioni cui si fa riferimento (quelle presentate nell’interesse del signor Robert-Jan van Ogtrop di cui il consigliere Raspini parla) trattano argomenti di carattere generale, riferiti a un complesso edilizio il cui progetto di restauro-ristrutturazione è stato affidato a uno studio di architettura lucchese che non ha nessun contatto di lavoro con l’attività professionale di Cecchini Chiantelli & Partners”. Letto in altri termini – motiva ancora l’esponente di Lista Civile – il mio studio non ha alcun interesse all’accoglimento od al rigetto delle osservazioni presentate nell’interesse di van Ogtrop per rendere compatibile quel progetto con il piano operativo, non ci guadagnerà infatti nulla".
Aggiunge poi ancora per maggiore chiarezza: "Come un laureato in legge ben sa, ma anche l’uomo della strada, gli incarichi hanno oggetti precisi, si può avere un incarico e non averne un altro, in questo caso l’incarico di redigere una osservazione, ma non quello di realizzare le opere cui la osservazione è finalizzata. E se si ha avuto solo l’incarico di redigere una osservazione, ma non quello di realizzare i lavori che ne conseguirebbero, è ovvio che non sia abbia alcun “interesse” a che essa sia accolta“.
”Noi siamo persone ‘civili‘ – conclude Giorgi – in ogni senso (anche se facciamo ‘bla bla bla‘) e rispettose del dibattito politico; non siamo adusi a risolverlo, come tanti altri di questi tempi, nelle aule di tribunale, quanto piuttosto tramite quelle del pubblico confronto. Ciò non toglie che non si intendano tollerare attacchi infamanti, fondati sulla falsità, sul rancore e sulla malafede, vieppiù rivolti a persone che vivono esclusivamente, diversamente da altri, della propria onorabilità. Vogliamo sperare che in futuro non ci sia ulteriore occasione per dover ribadire un elementare concetto: il confronto aspro è sempre benvenuto, il discredito fondato sulla menzogna e la malafede lo rispediamo con piacere al mittente“.
Immediata arriva la replica dei segretari dei circoli del Pd del Comune di Lucca.
"La capolista, non eletta, di Lista Civile – dicono – è intervenuta con tono pesante e parole inappropriate sulla “vicenda” Cecchini. Definire ‘trombato‘ chi ha preso 16.200 consensi ed ha mancato per poche centinaia di voti la elezione a sindaco della città è sintomo di scarsa lucidità e di acrimonia. Non vogliamo, per ora, infierire, ma consigliamo all’illustre avvocato di riflettere bene prima di scrivere. Già nei giorni scorsi abbiamo letto parole al limite nei confronti del Partito Democratico. La nostra tolleranza è ormai esaurita. Troppa acrimonia avvelena il clima e impedisce di riflettere in modo lucido”.
Sulla “vicenda” Cecchini, invece, i segretari del Pd sostengono: "Altro non è che un esempio tipico di conflitto di interessi e di mancanza di senso di opportunità politica. Non può giustificarsi sul piano politico l’affidamento della revisione del piano operativo a chi svolge attività professionale inerente il medesimo. Se il sindaco vuole avvalersi delle competenze di Cecchini lo deve nominare assessore, impedendogli così di svolgere attività professionale per la durata del mandato. Pretendere di guidare la revisione del piano operativo e, al contempo, continuare a svolgere, come se nulla fosse, la propria attività professionale non ha alcuna giustificazione logica e politica. O di qua o di là. Tertium non datur. Su questo – conclude il Pd – giudicheremo il sindaco Pardini, che sarà pienamente responsabile delle conseguenze della sua decisione. Aspettiamo le risposte alla interrogazione del consigliere Raspini nel prossimo consiglio comunale, poiché non bastano davvero le due righe formali affidate a un post. Nel frattempo auguriamo una serena vacanza al consigliere mancato Lodovica Giorgi“.