MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Il ceo di Fosber ”Ecco come ho convinto i cinesi a investire 50 milioni in Lucchesia“

Marco Bertola racconta i retroscena del progetto della multinazionale “Rimaniamo dove l’azienda è nata, raddoppiando abbondantemente l’attuale superficie con un consumo di suolo zero" .

Marco Bertola racconta i retroscena del progetto della multinazionale “Rimaniamo dove l’azienda è nata, raddoppiando abbondantemente l’attuale superficie con un consumo di suolo zero" .

Marco Bertola racconta i retroscena del progetto della multinazionale “Rimaniamo dove l’azienda è nata, raddoppiando abbondantemente l’attuale superficie con un consumo di suolo zero" .

Un investimento di 50 milioni di euro che andranno più che a raddoppiare la superficie dell’attuale Fosber, azienda multinazionale leader nella progettazione, costruzione e installazione di linee ondulatrici e macchinari per il cartone ondulato che occuperà a Monsagrati 58.600 metri quadrati. I lavori di ampliamento sono imminenti e andranno a interessare il recupero di alcune ex aziende di quel territorio, creando quella che ormai tutti hanno ribattezzato come la Fosber Valley. Ne parliamo con Marco Bertola, Ceo dell’azienda dove dal 1998 a oggi, ha scalato tutte le posizioni fino all’apice.

Ci siamo finalmente? "Direi di sì, siamo al giro di boa; l’amministrazione comunale ci ha fornito pieno supporto, il sindaco è una persona operativa anche perché hanno capito che Fosber, in quel territorio, rappresenta un interesse che si coniuga con la realtà occupazionale, inoltre, il luogo finalmente verrà riqualificato. Rimaniamo lì dove l’azienda è nata, raddoppiando abbondantemente l’attuale superficie con un consumo di suolo zero".

Quali sono state le esigenze che hanno spinto la proprietà a investire una cifra così importante? "Il nuovo Polo parte da una necessità concreta; attualmente abbiamo cinque stabilimenti a Lucca, quindi occorreva procedere a una ottimizzazione, mettere ordine alla logistica, il tutto per consentire un aumento dei volumi di produzione, unito alla necessità di avere ambienti in grado di accogliere il progetto “Fosber Academy”, e una sede appropriata in un ambiente di lavoro accogliente e un corrispondente rapporto ottimale con i lavoratori per il buon clima interno".

Quale sarà il ruolo di Fosber Academy? "Vogliamo ridurre il gap tra mondo accademico e mondo del lavoro, con i nostri fornitori avere training dedicati; stesso ragionamento con il mondo universitario, sia con l’ateneo pisano che con la Scuola superiore Sant’Anna così come con Imt Alti Studi. Naturalmente saranno coinvolti gli istituti tecnici con progetti di indirizzo post diploma".

L’allarme è ormai quotidiano e si chiama dazi: qual è la sua idea sulle eventuali conseguenze? "È sicuramente un argomento da attenzionare; abbiamo una sede in America con circa 800 dipendenti che oggi commercializza e serve il mercato dell’America del Nord: bisognerà quantificarli, al netto che già oggi i dazi esistono, quindi occorre capirne la misura; non dimentichiamo che il costo della vita e della manodopera negli Usa è nettamente superiore all’Europa e non mi stupirebbe se, nonostante tutto, non fosse giustificato spostare in America la produzione dedicata a quel mercato".

Il vostro è un progetto innovativo che mette in campo energie rinnovabili, materiali integrati con l’ambiente e addirittura è prevista una passerella che attraverserà la provinciale per unire entrambe le aree. "Il progetto è senz’altro innovativo, intanto partiamo con i lavori veri e propri, la passerella arriverà in un secondo momento come previsto; è chiaro che se oggi qui lavorano800 persone che devono attraversare la provinciale su quel tratto rettilineo, sembra ovvio che la soluzione da attuare sia proprio una passerella che consenta alle molte persone di recarsi nei diversi luoghi del nuovo hub Fosber in sicurezza".

Una curiosità: come ha fatto a convincere la proprietà cinese a investire 50 milioni di euro a Monsagrati? "C’è una lingua comune in tutto il mondo: i numeri convincono, in questo caso grazie a un team credibile. Noi siamo il Made in Italy perché rappresentiamo l’eccellenza ed è per questo che non le nascondo come questo nuovo progetto, per tutti noi che ci abbiamo creduto risulti eccitante".