“Il Comune deve studiare misure più efficaci“

Il comitato "Vivere il centro storico" di Lucca critica l'Amministrazione per la gestione disomogenea dei problemi di degrado e violenza nelle diverse zone del centro storico, chiedendo interventi coerenti e ascolto delle esigenze della comunità.

“Il Comune deve studiare misure più efficaci“

Il comitato "Vivere il centro storico" di Lucca critica l'Amministrazione per la gestione disomogenea dei problemi di degrado e violenza nelle diverse zone del centro storico, chiedendo interventi coerenti e ascolto delle esigenze della comunità.

Sul tema interviene anche il comitato “Vivere il centro storico“. "Negli ultimi tempi – scrive il comitato – abbiamo assistito all’encomiabile sforzo compiuto dall’Amministrazione per migliorare la vivibilità di alcune zone del Centro storico. In piazza San Pierino, la mensa per i poveri è stata trasferita per i problemi di violenza, degrado igienico e monumentale che vi si registravano. Questi problemi erano rappresentati da risse, bisogni fisiologici espletati per la strada, contenitori vuoti del cibo e delle bevande abbandonati sulle soglie dei palazzi ed in effetti il problema si era fatto intollerabile. A ben vedere però questi sono gli identici problemi che si verificano nelle altre zone del centro storico densamente popolate dal “popolo della notte”".

"L’urina, il vomito, talvolta le feci, nonché le risse fra avventori sono prassi comune in molte zone del centro storico e non sono meno obbrobriose di quelle dei poveri di San Pierino. A meno che non si voglia fare un apartheid dei bisognini e della violenze, condannando quelli dei poveri e assolvendo quelli dei ricchi, l’Amministrazione deve finalmente correre ai ripari e avere un atteggiamento coerente in tutto il centro storico. Gli steward notturni che costano al Comune (e quindi a tutti i cittadini) circa 80.000 euro all’anno a che servono? Sarà il caso di studiare altre misure magari ascoltando il “popolo”? Un’operazione molto difficile da realizzare visto che gli attuali assessori negano ai normali cittadini qualsiasi incontro".