“Il film di Peter Greenaway in città? E’ un sogno talmente inarrivabile che ancora non ci credo, un’opportunità mondiale di promozione della città, un’esperienza cinematografica incredibile“.
Un sogno per il quale lei, assessore Remo Santini, si è speso tanto fin dall’inizio, che però a un certo punto ha rischiato di svanire.
“E’ vero. Il momento più difficile è stato tra dicembre e gennaio, quando sembrava fossero sopraggiunti problemi di budget. Nonostante ciò abbiamo lavorato incessantemente per dare tutte le garanzie che potevamo, ci abbiamo creduto sempre, anche quando tutto sembrava perso. Forse è stata proprio questa l’arma vincente. Abbiamo dato supporto alla produzione, tutto ciò è stato premiante e ne siamo molto orgogliosi“.
Ha incontrato gli attori?
“Ancora no, la scelta è quella di farli lavorare in grande tranquillità. Ci sarà tempo visto che le riprese dureranno fino all’inizio di maggio“.
Sa cosa dicono di Lucca?
“Sono molto entusiasti. Nessuno la conosceva e sono rimasti colpiti dalla bellezza architettonica, dal buon vivere e dalla tranquillità degli abitanti. C’è accoglienza ma nessun atteggiamento da caccia sfrenata alla star, questo li ha molto rassicurati“.
Dustin Hoffman ormai è quasi lucchese.
“Anche lui in particolare è stato colpito da questa città a misura d’uomo e da vero appassionato di storia apprezza il background di Lucca. Gira in Fillungo la domenica, entra nei locali, assaggia le tipicità, si trova a suo agio. E’ un bellissimo clima“.
Un cast stellare con Dustin Hoffman, Helen Hunt, Sofia Boutella e anche Giacomo Gianniotti che ha al suo attivo anche Grey’s Anatomy.
“Sì, decisamente. Sono due produzioni di professonisti del settore che curano il dettaglio, con un piano di lavorazione molto puntuale anche relativamente alle chiusure e divieti. Non si esimono dal far il giro tra commercianti e residenti per spiegare le limitazioni alla circolazione e sosta“.
Quanto costa il film?
“Il budget è un po’ aumentato perchè sono stati arruolati tecnici e esperti di fama, siamo sull’ordine di 18 milioni di euro“.
Il Comune contribuirà in qualche modo?
“Nella convenzione che abbiamo sottoscritto la produzione è esentata dal pagamento del suolo pubblico e ha libero accesso alla Ztl. In più c’è l’impegno e il tempo dedicato dagli impiegati comunali, che ringrazio, e non è poca cosa“.
A proposito di uffici, mi risulta che lei non abbia più il suo?
“L’ho ceduto alla produzione che se ne è innamorata da subito, anche il presidente del consiglio comunale Torrini ha messo loro a disposizione la sala dove si riuniscono i capigruppo“.
Il titolo sarà Lucca Mortis o The towers’ stories?
“Ancora il nodo non è sciolto, ma quel che conta di più è che Lucca rappresenterà autenticamente se stessa. Questo perchè tutto è nato dieci anni fa da un colpo di fulmine di Greenaway per la città, che ha voluto renderla protagonista nelle immagini e nella trama“.
Ha già visto alcune scene?
“Sì ho visto alcune immagini girate con il drone che tolgono il fiato. Lucca è bellissima e tale risulta grazie alla cura della produzione e del regista“.
Qualche ciak particolare?
“Tanti. La troupe starà per tre giorni in via Santa Giustina, dove cadrà una finta pioggia. Ma un’altra scena importante sarà girata davanti al duomo, e poi nei sotterranei del Baluardo San Martini, spalti, Torre Guinigi, piazza San Michele e molte residenze private“.
Sarà presentato al Festival di Venezia?
“Purtroppo, essendo slittate le riprese per Venezia non ci sono più i tempi“.
Ci sarà, come fu per Pieraccioni, un’anteprima per il pubblico lucchese?
“Lavoreremo assolutamente affinchè questo avvenga“.
Laura Sartini