REDAZIONE LUCCA

Il Fondo di mutuo soccorso non decolla

Dopo quasi tre mesi non è stata raggiunta neppure quota 50mila euro. Il crowdfunding sulla piattaforma Eppela si ferma a 2.790

Quasi tre mesi di raccolta per non arrivare nemmeno alla metà di quanto stanziato in origine: il Fondo di Mutuo Soccorso del Comune di Lucca, lanciato lo scorso primo aprile per combattere gli effetti economici della pandemia, dopo 80 e passa giorni, purtroppo non decolla. A fronte dei 100mila euro donati inizialmente dall’amministrazione Tambellini – come sprone a istituzioni, cittadini, associazioni – la città ha risposto con meno di 50mila euro complessivi, quasi tutti arrivati sul conto corrente comunale.

In particolare, 28.700 euro sono giunti da privati, 10.480 da imprese, 7.540 da istituzioni sociali private. Drammaticamente fallimentare la raccolta avviata e conclusa su una delle principali piattaforme di crowdfunding, quella di Eppela: in 40 giorni (è partita solo a metà maggio) è stata totalizzata la miseria di 2790 euro, con una cinquantina di donatori, tra cui l’assessore Mammini, i consiglieri comunali Bonturi e Massagli e personale comunale, come il dirigente Lino Paoli.

Un flop piuttosto clamoroso, se si pensa che all’inizio della raccolta con Eppela Palazzo Orsetti, facendo appello al cuore dei lucchesi, si era dato l’obiettivo di raddoppiare il contributo iniziale versato dallo stesso Comune, ovvero i 100mila euro. E che nelle scorse settimane con strumenti analoghi i tifosi della Lucchese, sempre per iniziative legate alla pandemia, avevano raccolto 28mila euro e il Comune di Capannori circa 30mila (50mila in totale).

L’obiettivo della raccolta dell’amministrazione Tambellini è duplice: in una prima fase, il Fondo di Mutuo Soccorso dovrà servire a sostenere i disoccupati a causa della crisi Covid-19, i dipendenti a tempo determinato cui non è stato rinnovato il contratto, i precari, i lavoratori autonomi in crisi; in una seconda, il fondo servirà per interventi più strutturali per sostenere la ricostruzione del tessuto socio-economico della città, con particolare attenzione ai piccoli esercizi e agli operatori economici, turistici, culturali e sportivi. Tutto molto difficile, visto gli importi raccolti.

"Siamo tutti protagonisti di questa storia: attiviamo il Cuore di Lucca - si era augurato il sindaco Tambellini -. Ognuno, secondo le proprie disponibilità, può fare la propria parte e diventare elemento essenziale e prezioso di questa rete di solidarietà". Una scelta, quella di andare da soli, che, per ora, mentre la raccolta va comunque avanti attraverso i bonifici bancari, non ha pagato. E che era stata nemmeno troppo velatamente criticata dalla stessa Fondazione Cassa impegnata anch’essa nel coordinare gli interventi a livello provinciale. "Se ognuno va per conto suo – aveva ricordato il presidente Marcello Bertocchini – il risultato è inferiore. Il Fondo del Comune di Lucca? Mi auguro confluisca nel nostro progetto e non viceversa: le frammentazioni non fanno bene".

Fabrizio Vincenti