Trentanove anni e non sentirli. L’appuntamento con il presepe vivente di Barga, il più antico tra quelli che si celebrano in Valle del Serchio, non ha perso nemmeno un poco del suo smalto e si conferma come uno degli eventi prenatalizi più suggestivi. Così anche la scorsa antivigilia di Natale, in una serata fredda, ma comunque scaldata dall’atmosfera natalizia e spettacolare dell’antico castello di Barga che da Porta Reale fino in Duomo si è trasformato in un presepe vivente a cielo aperto visitato da centinaia e centinaia di persone salite anche da fuori provincia fin nell’antico castello.
Un’edizione particolarmente curata nelle scene degli antichi mestieri riproposti. Veri e propri quadri viventi come la falegnameria proposta da Massimo Nardini, l’osteria realizzata da alcuni giovani, o le antiche tradizioni della campagna del gruppo dell’intramontabile Mery Pieri. Per una sera Barga è tornata indietro nel passato, ha fatto rivivere i suoi antichi mestieri. Nell’antico castello non mancava proprio niente, dalla lavandaia all’arrotino, alla portatrice d’acqua. E poi immancabile tutto il ciclo completo della lavorazione della castagna, lavorazione importante in tutta la montagna barghigiana e che ancora in parte rimane immutata.
La Sacra Famiglia, nel suo viaggio, è stata accompagnata verso la capannuccia allestita quest’anno sull’aringo del Duomo da centinaia e centinaia di persone che hanno voluto essere presenti ad un evento dal grande significato per tutti i cristiani: la Sacra Famiglia, nel suo viaggio, partito dal presepe meccanizzato del GVS in via Pascoli e poi dopo la chiesa di San Rocco lungo via di Borgo e via di Mezzo fino ad arrivare ai luoghi del presepe vivente, è stata accompagnata verso la capannuccia allestita sull’aringo del Duomo, davvero da tante persone che poi sul prato dell’Aringo hanno assistito alla Natività: il significato del Natale, tutto racchiuso in questi bei momenti. La nascita di Gesù Bambino è stata annunciata come al solito da un razzo luminoso volato in cielo, come una stella cometa, dal campanile del Duomo di Barga dove i campanari hanno poi salutato l’evento con un bellissimo doppio.
Per la cronaca e per la storia, la Sacra famiglia è stata impersonata da Giorgio Cella con la moglie Monica Simi e poi completata dalla piccola Iris Bertolini nelle vesti di Gesù Bambino e con il simpatico asinello, messo a disposizione da Federico Biagioni. Da non dimenticare i re magi, impersonati dai fratelli Riccardo e Stefano santi e da Roberto Bechelli e poi il pastore Franco Barsanti, praticamente presente da tutte e 39 le edizioni a condurre la sacra famiglia nel suo viaggio verso il Duomo. Soddisfatta l’assessora Maresa Andreotti, tra le principali organizzatrici del Presepe Vivente che già guarda al quarantennale.