REDAZIONE LUCCA

Il giudice Boragine presidente del Tribunale

Ieri mattina l’insediamento formale. Parole di stima dal procuratore capo Domenico Manzione: "Grandi doti umane e professionali"

Spirito di servizio e rispetto. Sono state queste le parole chiave del discorso fatto, non senza emozione, da Gerardo Boragine ieri, nel giorno del suo insediamento come presidente del Tribunale di Lucca. La nomina è arrivata nel settembre scorso, dopo mesi da reggente, come "degno coronamento di un brillante percorso professionale" come ha sottolineato la giudice Nidia Genovese nella sua introduzione. Belle parole sono state spese dal procuratore capo Domenico Manzione. "Non vi nascondo che volendo festeggiare questo momento sono stato indeciso sul registro da utilizzare - ha esordito - se quello razionale, incentrato sulla sua crescita da giovane uditore a presidente del tribunale, durante tutti questi anni in cui ha dato prova di essere un bravo giudice e un buon organizzatore. O quello personale, perché accanto alle qualità professionali faccio fatica a non mettere quelle umane". Doti professionali ed umane per le quali hanno speso parole anche l’avvocato Federica Bianchi, a nome della Camera civile, l’avvocato Eros Baldini per la Camera penale e Lelia Parenti, la presidente dell’Ordine degli avvocati.

Gerardo Boragine, 57 anni, si è laureato in giurisprudenza all’Università di Napoli. A 26 anni ha vinto il concorso da magistrato. E dopo un anno e mezzo di tirocinio al tribunale di Napoli è stato assegnato alla pretura di Viareggio. Nel 2007 è stato nominato coordinatore del Tribunale di Viareggio, carica in cui è rimasto fino al 2013 quando il Tribunale di Viareggio venne accorpato a quello di Lucca. E proprio nel 2013 ha presieduto il collegio giudicante del processo di primo grado sulla strage ferroviaria di Viareggio. Nel 2015 è stato nominato presidente della sezione penale del Tribunale di Lucca e adesso la nomina a presidente del Tribunale.

Dottor Boragine, una bella soddisfazione...

"Sì, sono contento è il coronamento di un percorso professionale svolto per tanti anni con grande passione, equilibrio, dedizione e soprattutto massimo rispetto per tutti".

Quale indirizzo vuole dare alla sua presidenza?

"Di operare con rispetto nei confronti di tutti coloro che a qualsiasi titolo vengono a contatto con il servizio della giustizia perché anche in questo modo si recupera la fiducia del cittadino verso le istituzioni. Il lavoro svolto da chi opera in un ufficio giudiziario deve essere inteso sempre come un servizio che si ha il privilegio di svolgere in favore della collettività".

A un giovane studente uche ambisce a diventare giudice quale consiglio darebbe?

"Il primo consiglio è quello di applicarsi nello studio con il massimo sforzo perché la selezione che saranno chiamati ad affrontare è rigorosa e presenta notevoli difficoltà".

E invece cosa direbbe a un giovane giudice?

"A chi comincia come giudice gli ricorderei che sta per intraprendere una professione che richiede grandi oneri e responsabilità e che è chiamato a svolgere una funzione che richiede un grandissimo equilibrio oltre a competenze tecniche".

Come quelle dimostrate in tutta la sua carriera dal giudice Gerardo Boragine.

Paolo Di Grazia