“Abbiamo fatto abbastanza? E’ l’interrogativo che di fronte a fatti come questi ci assilla, non ci lascia mai“. Daniela Caselli, presidente del Centro antiviolenza Luna Onlus, è intervenuta con un’analisi lucidissima e non scontata. Semmai scossa, come ha dichiarato lei stessa, da un altro episodio “come quelli contro cui combatto ogni giorno da vent’anni e di cui, temo, non arriverò a veder la fine“. Quello di Lucca è un“territorio silente“, ha evidenziato Caselli. “Ma in pochi anni nella nostra provincia si sono consumati ben 16 femminicidi. Gli accesi al nostro centro crescono e fa piacere, significa che il sommerso viene a galla, ma c’è un fatto: da soli non arriviamo a nulla. Occorrono fondi per aiutare le donne che si rivolgono ai nostri centri. E occorre l’autodeterminazione delle donne stesse. E’ fondamentale quando si raggiunge una soglia di rischio scientificamente comprovata come tale. A quel punto noi ce la mettiamo tutta per avvertire la donna, per metterla in guardia e indurla a tutelarsi. Ma spesso lei rifiuta la protezione e a quel punto possiamo starle solo a fianco e dirle che ci siamo“. Il caso di Maria Ferreira non era approdato al Centro Luna di Lucca.
La Commissione Pari Opportunità del Comune di Lucca interviene su questo ennesimo femminicidio esprimendo sgomento e rabbia. “La vita di Maria Batista Ferreira - dichiara la commissione - in fase di separazione apparentemente consensuale, è stata spezzata da un fendente sferrato dal marito che non accettava la fine della loro relazione, mentre lei cercava una nuova vita supportata dai servizi sociali. Ancora una vita innocente spezzata, una figlia rimasta orfana, ancora una volta assistiamo inermi ad una violenza senza fine contro le donne senza riuscire a trovare soluzioni e tanto meno spiegazioni a tanta barbarie. Dinanzi al dilagare di questo fenomeno nella nostra società, più del 70% degli omicidi in ambito domestico in Italia infatti riguarda le donne, la Commissione Pari Opportunità del Comune di Lucca ha messo al primo punto delle linee programmatiche il contrasto alla violenza di genere e intende portare avanti iniziative forti e incisive“.
“Un bollettino di guerra“. Questa la frase ripetuta prima dalla vicepresidente della Regione Stefania Saccardi e poi dall’assessore regionale alle politiche di genere Alessandra Nardini intervenendo all’iniziativa di raccolta fondi promossa dalle Donne del vino in favore dell’associazione Donne insieme Valdelsa per il contrasto alla violenza di genere, commentando i due recenti femminicidi, uno a Barga e l’altro a Bovolenta (Padova) nel giro di 48 ore. "Non possiamo rassegnarci, è importante tenere alta attenzione. Come Toscana siamo orgogliosi di essere stata la prima Regione a istituire il Codice rosa – ha aggiunto Saccardi –. Ci ho speso molto, è stato trasformato, mettendo insieme l’aspetto sanitario e quello sociale. Su questo fronte la sensibilità della Toscana è assolutamente ai vertici“.
Laura Sartini