![Stefano Giusti, titolare del Bed & Breakfast “Principe Calaf 3“ in via Vecchia di Nozzano, che per fortuna si è da subito accorto che qualcosa “stonava“ nelle richieste del cliente che voleva pagare tutto e subito Stefano Giusti, titolare del Bed & Breakfast “Principe Calaf 3“ in via Vecchia di Nozzano, che per fortuna si è da subito accorto che qualcosa “stonava“ nelle richieste del cliente che voleva pagare tutto e subito](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NjMyYjJiZGMtZDhmMS00/0/il-maresciallo-fantasma-prenota-al-principe-calaf-ma-alla-fine-era-una-truffa.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Stefano Giusti, titolare del Bed & Breakfast “Principe Calaf 3“ in via Vecchia di Nozzano, che per fortuna si è da subito accorto che qualcosa “stonava“ nelle richieste del cliente che voleva pagare tutto e subito
Si era presentato come il “maresciallo Mariano“, maresciallo della Guardia di Finanza. Con accento spiccatamente del sud Italia, domenica scorsa aveva telefonato al &B “Principe Calaf 3“ di Nozzano dove aveva chiesto di prenotare due camere per dieci giorni. Anzi, si era corretto subito dopo, meglio per venti giorni.
“E mi faccia pure il prezzo pieno, senza problemi. Pagamento in loco? No, io voglio saldare subito. Noi uomini di legge siamo così“. Una proposta ghiotta, soprattutto se piove, come in questo caso, nella stagione più morta dell’anno. “Sarebbe stato ossigeno puro in un periodo come questo – sottolinea Stefano Giusti, titolare della struttura ricettiva –. Però sembrava troppo bello. E voler pagare tutto e in fretta oggi ormai è cosa fuori dal mondo. Non l’ho nascosto a questo signore, dicendogli che io non mi fidavo“. A quel punto il “cliente“ si è proposto di mandargli il suo documento via whatsApp. “In quel momento ho pensato di essere io il paranoico, mi sono anche un po’ rimproverato. Mi ha indicato il numero della carta di credito con la quale avrebbe fatto il versamento di tremila euro. Tutto sembrava riprendere un cammino logico“.
Nella mente di Stefano Giusti restava un punto interrogativo che poi si è fatto certezza il giorno seguente.
“Lunedì il signore mi telefona e mi dice che è tutto saltato perchè ha un amico in fin di vita, una tragedia immane di cui in qualche modo mi vuol mettere a parte. Quindi mi chiede il rimborso, se non totale almeno di duemila euro, con bonifico. La mia risposta è stata una sola: ’lo sapevo, lei è un truffatore’“. La comunicazione cade. L’uomo, probabilmente da una carta clonata, cercava così di ottenere duemila euro in modo facile. “Ho fatto subito lo storno azzerando l’operazione. Sono intenzionato a denunciare ma soprattutto – dice Stefano Giusti – ci tengo a informare i miei colleghi di stare in guardia. Spero che gli inquirenti possano rintracciarlo anche se il documento che mi aveva inviato l’ha eliminato prima che potessi fotografarlo. Non mi era mai capitato un tentivo di truffa di questo tipo. Siamo alle prese ogni giorno con gente di ogni tipo, che magari ti prenota un giorno o due e poi non se ne va più se non con la forza pubblica. Bisogna avere cento occhi e non bastano“.
Laura Sartini