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"Il Miccio Canterino ritorni a Querceta"

La proposta è stata avanzata dall’amministrazione Alessandrini e punta a superare le difficoltà incontrate nei due anni di pandemia

Perché non riportare il Festival del Miccio Canterino a Querceta? La proposta arriva dalla giunta Alessandrini che, nell’ultima seduta, ha discusso di questa importante manifestazione e delle evidenti difficoltà incontrati in questi due anni di pandemia dalla Pro Loco e dalle contrade del Palio. L’idea è di pensare a un ritorno della manifestazione a Querceta, nella centrale piazza Matteotti, a due passi da dove nel 1957 si svolse la prima edizione.

L’ostacolo per l’organizzazione del Festival al palasport di Vittoria Apuana è adesso rappresentato dalle normative anti-Covìd che prevedono una riduzione delle capienze delle strutture al chiuso al 35 per cento di pubblico, cosa che comporterebbe un forte ridimensionamento dei partecipanti. Anche se, si sa, le regole contro il Coronavirus cambiano a ogni chiaro di luna. In ogni caso, l’amministrazione ha suggerito alla Pro Loco di scegliere una piazza come location e di optare per un periodo favorevole allo svolgimento di manifestazioni all’aperto.

"Abbiamo sottoposto l’idea al vaglio del presidente della Pro Loco Gianluca Ceragioli e ai presidenti delle contrade, ai quali spetta ogni decisione in merito – spiega il sindaco Lorenzo Alessandrini – perché sappiamo che, qualora questa soluzione fosse ritenuta consona alle attese del mondo del Palio, siamo pronti a sostenerla, costi quel che costi. Dobbiamo fare in modo di favorire la ripresa di ogni realtà territoriale e anche questo sarebbe un bel segnale di ripartenza. Questa cosa mi ricorda un po’ l’edizione del 1994, quando con uno sforzo corale riuscimmo a organizzare il Festival sotto il tendone a Ranocchiaio".

Un ritorno a casa, dunque, per il Miccio Canterino, che potrebbe rappresentare simbolicamente la chiusura di due anni particolarmente difficili. "L’ambiente delle contrade è un importantissimo luogo di aggregazione per il nostro territorio – sottolinea il consigliere delegato al Palio Giacomo Tarchi, ’ambasciatore’ della proposta della giunta al mondo contradaiolo – e le varie manifestazioni sono una preziosa occasione per mantenere vive le tradizioni e per coltivare le discipline sportive: pensiamo alla staffetta, al torneo di calcio, ai giochi di bandiere. Bisogna dare continuità a questo particolarissimo festival canoro che non può rimanere fermo per un altro anno".

RedViar