L’intitolazione del Teatro anche a Puccini? Una pacchianata. Il presidente del Teatro? Un egocentrico. L’ennesimo attacco del centrosinistra versione opposizione non è passato senza la risposte dello stesso amministratore unico Giorgio Angelo Lazzarini (nella foto di Alcide) che ha replicato seccamente con un lungo post sul proprio profilo Facebook, ironizzando sul fatto che il centrosinistra sia ormai in una modalità nostalgica con i suoi richiami alle origine borboniche del Teatro del Giglio.
"Si ergono a paladini esclusivi dei Borbone (come per altro se qualcuno avesse negato i meriti di Maria Luisa), – scrive – parlano di "inconsistenza culturale" dopo due anni che il Teatro, istituzione culturale dell’Amministrazione, si è (sempre) aperto alla città, ha promosso dibattiti dando voce a tutte le tendenze politiche e culturali, dopo che il livello è la proposta artistica si è elevata a livelli di assoluto pregio, con riconoscimenti a Lucca e oltre (già ma loro non ci vengono mai), dopo che i loro 10 anni di governo avevano ridotto il teatro ai minimi termini trattandolo come una palla al piede…". Quanto alle accuse di egocentrismo, Lazzarini le liquida come una evidenza della incapacità di esprimere cultura e idee, non risparmiando una frecciata a Alessandro Sesti "satirico inventore (dal nulla) della mia egocentricità solo per diventare il paladino di qualcuno".
"Dimostrano di conoscere a mala pena la storia del teatro – aggiunge – dicendo che il teatro ha oltre 200 anni non sapendo nemmeno fare i conti poiché ne ha ben oltre 300 (il prossimo anno il teatro festeggerà i suoi 350 anni. Ma veniamo al nome. Loro stessi ammettono che il teatro ha già cambiato nome: il primo nome (mantenuto per ben 144 anni, salvo la parentesi napoleonica) fu appunto Teatro Pubblico e perché allora dal loro pulpito nominalmente "democratico" non hanno invocato il ritorno a quel nome così eloquente? Forse andava proprio fatto così. Nessuno ha sminuito i meriti di Maria Luisa di Borbone e infatti il nome del Giglio è stato giustamente mantenuto, ma forse era proprio giunto il momento nel centenario della morte, che la città si riconciliasse con il suo cittadino più illustre unendo tradizione a tradizione. Per altro non si capisce perché non contestino allora la giusta intitolazione del Conservatorio a un altro illustre musicista lucchese Luigi Boccherini".