
Secondo il principale partito dell’opposizione ”sembra strano che chi gestisce i conti di Palazzo Orsetti non sappia niente in merito allo stanziamento di oltre 200mila euro annui per il ‘B&B Social‘“.
"Chi altro era a conoscenza della determina che tanto è costata al settore sociale (già di per sé abbastanza vessato dall’incompetenza del suo titolare)? Un nome a caso, l’assessore al bilancio di Fratelli d’Italia, Moreno Bruni ne sapeva nulla?".
A chiederselo è il Pd di Lucca che, come viene spiegato in una nota, sostiene come in tutta la vicenda il sindaco Mario Pardini sia stato di fatto commissariato dal consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini.
"A leggere gli ultimi articoli – sostiene il Pd – il primo cittadino non avrà neppure l’autonomia di scegliere il successore di Minniti, perché dovrà prima passare dai veti incrociati della Lega. A pagare per tutti, alla fine, sarà molto probabilmente Giovanni Minniti, ma ormai è sempre più evidente come l’amministrazione comunale sia terreno di guerre intestine tra partiti della stessa coalizione, che sta in piedi solo per appartenenza alla poltrona".
Ma il principale partito di opposizione, come detto, si domanda anche se della determina non fosse a conoscenza anche un altro assessore, ovvero quello al Bilancio, Bruni. "Ci sembra onestamente strano – prosegue la nota – che chi gestisce i conti di Palazzo Orsetti non sappia niente in merito allo stanziamento di oltre 200mila euro annui per la gestione del progetto ‘B&B Social’ per gli alloggi dell’emergenza abitativa ad Antraccoli. Resta quindi da chiarire quale sia la sua posizione: ha deciso di non difendere una scelta del sociale, e quindi di allinearsi sulla posizione del consigliere regionale della Lega Baldini, tradendo anche quanto stabilito nella convenzione firmata tra Comune e Misericordia di Lucca, oppure anche lui, come il sindaco, cade dalle nuvole, manifestando così una certa e colpevole negligenza?".
A pagare quella che sarebbe una lotta interna ai partiti che governano, secondo il Pd, saranno i cittadini. "I possibili candidati al seggio che fu di Minniti – conclude la nota – sono già intenti ad affilare lame e denti, ma il sindaco sa che è sua responsabilità scegliere per meriti e non per appartenenza? Già, questo sarebbe vero se non ci fossero ancora tutte quelle cambiali elettorali da pagare: una tassa senza fine che, temiamo, porterà ancora una volta soggetti impreparati a gestire un assessorato così importante e così mal considerato in questi tre anni di mandato. Il sindaco, infatti, anche in questa vicenda dimostra di non contare niente, in un’amministrazione costruita sugli equilibri di poltrone e nella quale lui obbedisce solo agli ordini dei potentati del partito di turno. A pagarne le spese, alla fine, saranno sempre e comunque i cittadini".