
E’ passato quasi sotto traccia il cinquantennale della morte di Giuseppe Ungaretti, caduto il primo giugno 2020. A ridestare l’attenzione su uno dei più grandi poeti italiani, simbolo dell’emigrazione lucchese, ci ha pensato il Notiziario dei Lucchesi nel Mondo che ha dedicato il suo ultimo numero a una monografia del poeta che ha lasciato un segno indelebile nella letteratura del secolo scorso.
Nato da genitori lucchesi a Alessandria d’Egitto, Ungaretti ha sempre rivendicato le sue origini e il suo legame con la città, suggellato dal conferimento della cittadinanza onoraria nel 1958.
"Ungaretti – ricorda la presidente dei Lucchesi nel Mondo, Ilaria Del Bianco che nel numero rievoca l’incontro del poeta con la comunità lucchese di Boston – è testimone di quel sentimento che ha albergato ed alberga nel cuore dei tanti emigrati del passato e del presente: sentirsi immerso in due culture, contemporaneamenti figli e stranieri nella propria città natale".
Da qui nasce la scelta di un numero interamente dedicato che ripercorre l’esistenza di Ungaretti, attraverso uno scritto di Umberto Sereni, e uno dedicato alle origini della sua famiglia, curato a suo tempo da Guglielmo Lera, oltre ai saluti delle autorità.
"Questo numero speciale del nostro Notiziario – aggiunge Del Bianco – è parte integrante e testimonianza tangibile, strumento utile in ogni futura occasione affinché la vicenda di Ungaretti e la sua storia diventino paradigma della tante vicende di emigrazione dei nostri paesi". Dicevamo della scarsa eco dell’anniversario – augurandosi che migliore sorte tocchi a Alfredo Caselli, il mecenate che creò il Caffè di Simo come luogo di incontro per intellettuali e artisti e di cui nel prossimo agosto di celebreranno i cento anni della scomparsa – che lo stesso Sereni ha ricordato nel suo articolato intervento teso a ricostruire con grande efficacia la biografia del poeta.
"A ricordare i lucchesi quel loro illustre concittadino – scrive – hanno provveduto l’Associazione dei Lucchesi nel Mondo che insieme all’Associazione Musicale ha promosso una serata in San Francesco con lettura di poesie da parte di Amanda Sandrelli ed un circolo culturale, fresca recluta del panorama cittadino, "L’Augusta".
E’ dedicato alla famiglia del poeta – che si definì "figlio di Lucca", quasi a voler fissare la sua appartenenza alla comunità lucchese pur avendo vissuto in tanti posti diversi – lo scritto conclusivo Guglielmo Lera.
Fabrizio Vincenti