Bellissime, colorate, fiammanti e dal "ruggito" inconfondibile. Non sono passate inosservate le dieci Ferrari che sabato pomeriggio erano parcheggiate in piazza del Giglio e piazza San Martino in occasione dell’arrivo dell’onorevole di Forza Italia Vincenzo Gibiino, noto anche per il suo prestigioso ruolo di presidente del Ferrari Club Italia. Una visita, quella del club dedicato al Cavallino rampante, legata alla valorizzazione del patrimonio italiano monumentale, enogastronomico e, naturalmente, culturale. Poche ore prima dell’arrivo a Lucca del presidente e dei dieci gioielli di ingegneria, infatti, il sindaco di Lucca Mario Pardini era ospite all’incontro sul made in Italy che si è tenuto all’atelier Nieri di Quarrata (Pt) organizzato proprio dal Club.
"Siamo contenti che il club Ferrari sia passato da Lucca – ha commentato il sindaco –. Lavorare in sinergia con le eccellenze dei nostri territori serve a noi amministratori per promuovere bene e nel modo corretto, soprattutto in un periodo in cui si parla tanto di flussi turistici". "L’area della Toscana è ricca di testimonianze rivalutate dall’Unesco – ha aggiunto Gibiino – Per questo abbiamo organizzato un evento dedicato alle eccellenze proprio qua vicino e abbiamo deciso di trascorrere anche due giorni a Lucca. Poi andremo a Pisa, in piazza dei Miracoli. In questi due giorni i nostri soci frequentano trattorie, ristoranti e le Mura di questa città intrisa di storia. Lucca, essendo racchiusa dalle Mura, è anche una città poco trafficata dalle automobili: un tuffo nel passato, quando per le strade ci si doveva muovere a piedi. Più tranquillità, più silenzio, un respiro completamente diverso. In ogni piazza c’è un pezzo di storia, una città incantevole. Siamo davvero molto felici di essere qui".
"Il programma che abbiamo con il club è quello di unire tutti i marchi di eccellenza italiani a una storia, a un made in Italy che ci viene riconosciuto in tutto il mondo. Tutti quanti, in qualche misura, orgogliosi di essere italiani, ambassador della nostra bellezza, del nostro ingegno, della nostra tradizione, ma anche della nostra grandissima capacità di innovazione. Non siamo solo monumenti romani e medievali, siamo anche un popolo che è riuscito a rinnovarsi. Un gemellaggio tra antico e nuovo lo rilanciamo anche con questo tipo di eventi".
Giulia Prete