Il Volto Santo di Lucca sta tornando, lentamente, all’antica colorazione, che era stata rimossa dalla memoria nelle ultime generazioni di lucchesi ma anche di fedeli e di pellegrini, tanto che è stato spesso definito: "il Cristo nero dei lucchesi".
Il restauro in corso sta recuperando la veste nella tonalità blu scura, ottenuta con il prezioso lapislazzuli e le dorature a foglia d’oro che ornavano le maniche, lo scollo e il bordo della veste; gli incarnati che ripresentano il color roseo "carnicino"; i capelli e la barba che riacquistano la precedente colorazione più chiara e vibrante di striature. La rimozione dello strato superficiale scuro permetterà anche di apprezzare nuovamente la finezza del modellato.
Il Volto Santo di Lucca, lo ricordiamo, è la più antica scultura lignea dell’occidente. A dirlo è stato uno studio con il metodo al carbonio-14 eseguito a Firenze nell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Cnr), commissionato dall’Opera del Duomo di Lucca nel 2020 in occasione del 950° anniversario della fondazione della chiesa cattedrale lucchese. Le pessime condizioni della sacra effigie furono evidenziate nella primavera del 2021, quando vennero notati importanti distacchi dello strato superficiale del Volto Santo, tanto che venne deciso di non vestirlo con i tradizionali ornamenti e gioielli per la Festa dell’Invenzione della Santa Croce (3 maggio) e dell’Esaltazione della Santa Croce (13/14 settembre). Una decisione legata proprio a ragioni di conservazione e di protezione del sacro simulacro.
Pochi mesi dopo, il 28 dicembre 2021, venne annunciato l’importante progetto di restauro in una partecipata conferenza stampa nella chiesa cattedrale. Restauro sostenuto economicamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che a oggi ha già stanziato 600.000 euro e che in precedenza aveva già sostenuto il completo recupero della stessa cattedrale.
Poi il primo dicembre 2022 scattò il restauro, anzitutto con la delicata fase della movimentazione dell’effigie dal tempietto del Civitali al cantiere che era stato allestito fin dal luglio 2022 nel transetto nord della chiesa cattedrale. Il 16 settembre 2023 in un convegno vennero mostrate le prime immagini che evidenziarono le varie colorazioni sottostanti a quella scura che tradizionalmente era associata al Volto Santo. Da allora a Lucca si è sviluppato un serrato dibattito sulla colorazione finale del restauro. Da una parte chi sosteneva la necessità di un recupero filologico e dunque dei valori simbolici, del messaggio e della ricchezza della materia che per secoli ha caratterizzato l’iconografia del Cristo che trionfa sulla morte. Dall’altra parte chi voleva mantenere la colorazione scura ormai considerata tradizionale dai lucchesi.
Nel frattempo, ormai da circa un mese, chi entra nella chiesa cattedrale di Lucca può già vedere, attraverso la finestra aperta sul laboratorio di restauro, la nuova immagine del Volto Santo con l’incarnato "carnicino" e i capelli e la barba più chiari. Ovvero con i colori ufficializzati con le prime immagini e l’annuncio diffuso con un comunicato congiunto dell’Arcidiocesi di Lucca, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per province di Lucca e Massa Carrara e dell’Ente chiesa cattedrale San Martino di Lucca.