Imprese sempre più “vecchie“. Calano le attività degli under 35

Le nuove iscritte non compensano chi lascia. La scelta si concentra soprattutto nel settore del commercio

Imprese sempre più “vecchie“. Calano le attività degli under 35

Imprese sempre più “vecchie“. Calano le attività degli under 35

A vedere il bicchiere mezzo pieno si potrebbe dar la “colpa“ al male maggiori opportunità di impiego fisso. E’ un fatto che in provincia in un anno si sono “perse“ 80 imprese giovanili under 35 – dati della Camera di Commercio –, un calo ponderale del 2.6% che porta sotto la soglia delle 3mila unità registrate. Si tratta di realtà che ad oggi si assestano sul 7.1% rispetto al totale, in linea con il dato regionale (7.2%) ma al di sotto di quello nazionale (8.5%).

La diminuzione è avvenuta nonostante un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni, che non ha compensato le uscite di imprenditori dalla categoria per superamento del limite di età. Oltre la metà delle imprese giovanili si concentra tra Commercio (709 unità), Costruzioni (410) e Alloggio e ristorazione (360). Nel 2023 presentano segno positivo soltanto l’Industria (+5,8%), dove cresce la filiera nautica, e i Servizi alle imprese (+4%) grazie all’aumento della cura e manutenzione del paesaggio (per lo più giardinieri). In calo invece il Commercio (-5,2%), dove crescono gli intemediari/agenti, l’Alloggio e ristorazione (-1,6%) e i Servizi alla persona che segnano un -6,6%. Diminuiscono anche le Costruzioni (-2,4) e l’Agricoltura, dove la flessione sfiora i dieci punti percentuali.

Una curiosità. Tra i territori, tutti in calo, Media Valle e Garfagnana presentano la maggior incidenza di imprese giovanili. Sono dati che complessivamente emergono dall’analisi effettuata dall’Istituto di Studi e Ricerche (ISR) e dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest in merito alla dinamica dell’imprenditoria giovanile nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa nel 2023. “Il calo delle imprese giovanili - afferma Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – mette in primo piano un tema più ampio e rilevante come quello demografico. Con un numero crescente di imprenditori che “invecchiano” e un numero insufficiente di giovani che li rimpiazzano, diventa sempre più evidente l’importanza di affrontare questa sfida in modo proattivo“.

“Promuovere e sostenere l’imprenditoria giovanile è infatti fondamentale non solo per la vitalità economica dei territori, ma è anche una forza trainante per l’innovazione e l’adozione delle tecnologie digitali che stanno plasmando il futuro dell’economia – sottolinea Tamburini – . È quindi fondamentale adottare, ad ogni livello, iniziative che incentivino la partecipazione attiva dei giovani al mondo imprenditoriale, affinché possano garantire un futuro prospero e sostenibile per i nostri territori”. L’arretramento delle imprese under 35 è comunque più marcato a Massa Carrara (meno 5.9%) e anche nella media Toscana (meno 3.5%) e rispetto a quella nazionale (meno 3 per cento).

Un calo che risente delle cancellazioni di imprese non più operative effettuate dagli uffici camerali ma soprattutto del progressivo invecchiamento degli imprenditori, usciti dalla categoria in numero superiore rispetto alle nuove imprese create da giovani. Nelle aree meno centrali delle tre province dell’ente camerale di area vasta – quindi Lucca, Pisa e Massa Carrara – , dove i costi di insediamento sono più accessibili e le opportunità di lavoro dipendente sono più limitate, c’è un’incidenza maggiore di imprese giovanili. Qui i giovani, probabilmente desiderosi di rimanere nei propri territori, scelgono di avviare un’attività imprenditoriale propria.

Laura Sartini