A poco meno di un mese dal suono della prima campanella, mentre gli studenti stanno ancora vivendo in pieno le tanto desiderate vacanze estive, sono numerose le incognite aperte in queste calde giornate di metà agosto per gli impiegati scolastici privi di un contratto stabile e per i docenti non di ruolo che si apprestano a iniziare il nuovo anno scolastico.
Stiamo parlando di una forza lavoro che da sola arriva a rappresentare quasi un terzo di tutti gli insegnanti presenti sul territorio provinciale, lavoratori che anche per quest’anno scolastico si troveranno a salire in cattedra senza sapere cosa il futuro ha in serbo per loro: tra cambi di istituto, graduatorie e concorsi prima di poter sperare di ottenere in futuro un posto di ruolo in un istituto dopo una lunga attesa e molti sacrifici.
Una situazione che nel corso degli anni non ha fatto altro che aggravarsi, contribuendo alla costruzione di un sistema scolastico sempre più precarizzato per i lavoratori e incerto per gli alunni, che ripetutamente vedono cambiare i propri docenti andando in questo modo a danneggiare quella che è la continuità del percorso didattico e del rapporto che si instaura tra studenti e insegnanti. "Mai come quest’anno i precari sono stati trattati in una maniera così assurda - commenta il segretario provinciale della Flc Cgil di Lucca, Antonio Mercuri - ". Una situazione aggravata dai tempi ristretti con i quali si sono aperte le procedure per le nomine e dal ritardo dell’uscita sia delle graduatorie aggiornate che degli elenchi dei posti disponibili nelle scuole del territorio con gli organici di fatto.
Una condizione che ha portato gli aspiranti docenti, una volta superato il concorso, a dover esprimere nell’arco di pochi giorni la propria preferenza su dove voler lavorare senza avere le informazioni necessarie e senza sapere effettivamente con certezza a quale istituto saranno poi assegnati dal sistema informatico; un dubbio che per i docenti precari del prossimo anno scolastico si chiarirà soltanto a poche settimane dalla riapertura delle scuole. Nel dettaglio, in provincia di Lucca, sono indicativamente 5.000 gli insegnanti impegnati nelle scuole locali, di questi circa uno su tre è precario, ad essi si aggiungono anche i posti vacanti riservati al personale Ata che verranno a loro volta coperti da personale precario privo di un contratto stabile.
"Quello che chiediamo è di stabilizzare il personale precario, che venga garantita la continuità della didattica e che le graduatorie siano basate su un meccanismo a scorrimento e non più a sbarramento come sta avvenendo in questo momento - conclude Mercuri - ".
Andrea Falaschi