Lucca, 30 luglio 2024 – La prima cosa che si avverte è un odore molto forte. Un odore pesante, che fa quasi venire un piccolo brivido in fondo alla schiena. Sa di bruciato, di copertone, di spazzatura, ma anche di sogni infranti e anni di fatica e lavoro. Sono passate poche ore dal rogo che ha completamente distrutto il capannone dell’oleificio Stefanini di Altopascio, e in paese si avverte che l’aria è diversa dal solito. La notizia ha sconvolto un po’ tutti, si tratti infatti di una delle eccellenze del territorio, un’azienda di grande qualità, che produce e rifornisce anche per le più importanti catene di supermercati nazionali, abbracciando anche il territorio della vicina Montecarlo. Anche visivamente, nella zona del passaggio a livello di via Romea l’atmosfera è densa. Le immagini dell’enorme colonna di fumo nero che ha invaso la Piana e l’Autostrada hanno fatto il giro del web in poche ore, e anche ieri non mancavano i curiosi radunati all’esterno dell’area del rogo con l’intento di scorgere qualcosa.
Tempestivo e provvidenziale l’intervento dei vigili del Fuoco domenica pomeriggio, che da subito si sono attivati con varie squadre arrivate da tutta la Toscana per cercare di spegnere le fiamme nel minor tempo possibile, tenendole lontane dalle abitazioni della famiglia Stefanini, che distano pochi metri dal capannone. Da subito è stata chiuso il tratto ferroviario della Lucca-Firenze, che passa proprio accanto al luogo dell’incendio, poi è stata la volta anche dell’A11 in direzione mare. Non sono mancati i disagi per gli automobilisti che stavano tornando dalla classica domenica al mare, ma in questo modo è stato possibile intervenire con maggiore attenzione e tempestività. C’è voluta una notte ai vigili del fuoco per sedare le fiamme, che si sono mangiate tutto lo stabile.
In fumo circa 90mila litri di olio imbottigliato, oltre a svariati litri di vino, a dei macchinari e vari strumenti. Le prossime settimane diranno di più sul futuro dell’azienda, ma al momento è quasi impossibile stabilire quando e come potrà riaprire. Altrettanto impossibile, adesso, è individuare il motivo che ha portato all’incendio, tanto che anche le forze dell’ordine e i vigili del fuoco non sono riusciti ad arrivare a una versione unic a. I danni ammontano a milioni di euro e la priorità adesso è la salvaguardia dei posti di lavoro dei 10 dipendenti.
La giornata di ieri è servita per portare a termine il lunghissimo lavoro di spegnimento delle fiamme, tra agente schiumante, utile per cercare di arrivare anche ai tizzoni che restano accesi sotto la cenere, e tanta acqua. Solo nella tarda mattinata il rogo è stato domato definitivamente, permettendo ai vigili del fuoco di tirare un meritato sospiro di sollievo. Da quel momento in poi sono partiti i lavori di bonifica, che serviranno a rimuovere tutto il materiale accumulato, un primo passo verso il ritorno alla normalità.
A rendere ancor più surreale lo scenario sono state le mascherine, indossate da tutti i presenti sul luogo, nel tentativo di ripararsi dai fumi prodotti dall’incendio, per un brutto flashback dei tempi della pandemia da Coronavirus. Inizialmente era stata proprio l’amministrazione di Altopascio a inviatre tutti i cittadini a non aprire le finestre e ad usare il meno possibile l’aria condizionata, proprio per non entrare in contatto con l’aria “contaminata“. Durante tutto l’intervento di spegnimento era presente la famiglia Stefanini, le vittime del rogo, che hanno visto la loro azienda andare letteralmente in fumo. Non si sono persi d’animo, hanno cercato di dare il loro contributo ai vigili del Fuoco. Sul volto la tristezza, ma anche la voglia di ripartire il più velocemente possibile, mettendosi alle spalle l’incubo di questa domenica.
In attesa degli atti ufficiali, nel frattempo, la Procura di Lucca aprirà ora un fascicolo contro ignoti e avvierà le indagini, per cercare di fare maggior luce sulla situazione. Non è da escludere, anche, che venga incaricato un consulente tecnico esterno, per fare piena luce su un rogo che appare ancora senza spiegazione.