DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Inchiesta appalti, disposta l’archiviazione

Il Gip ritiene insussistente l’accusa di falso ideologico per Giovannetti e Viviani e abuso d’ufficio per Biagi e Parenti. Il caso dopo esposto Pd

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di Daniele Masseglia

L’inchiesta sugli appalti può dirsi definitivamente conclusa e vede la macchina amministrativa uscirne pulita su tutti i fronti. Il gip del Tribunale di Lucca Enrico Corucci ha disposto l’archiviazione anche del secondo filone, definendo insussistente l’accusa di falso ideologico per il sindaco Alberto Giovannetti e l’ex amministratore unico della “Pietrasanta Sviluppo“ Claudio Viviani e di abuso d’ufficio per il responsabile amministrativo della “Sviluppo“ Andrea Biagi e l’ex segretario comunale Michele Parenti. Il procedimento era partito dopo un esposto del segretario Pd Rossano Forassiepi e i consiglieri Pd Ettore Neri e Nicola Conti, i quali avevano invitato la Procura a far luce sugli appalti che il Comune aveva affidato alle ditte di Giovannetti tra il 2016 e il 2018 e di Viviani tra il 2017 e il 2019 per un totale di 153 determinazioni dirigenziali e fatture per 350mila euro. Entrambi erano accusati di aver dichiarato, al momento dell’accettazione dei rispettivi incarichi, l’insussistenza di casi di incompatibilità. Per Biagi e Parenti l’accusa era di aver omesso queste presunte incompatibilità.

Il primo filone, che coinvolse Viviani e altri sette dipendenti comunali, fu archiviato a fine marzo: ora il bis. "Si è parlato di bufera e di terremoto giudiziario – scrive l’avvocato Sandro Guerra, difensore del sindaco – ma è stata piuttosto una tempesta in un bicchier d’acqua. Come avevamo detto e scritto nella memoria presentata al pm all’indomani dell’avviso di conclusione delle indagini, al di là dell’inesistenza di situazioni di incompatibilità, era sufficiente verificare le date di conferimento degli incarichi, tutte antecedenti alla dichiarazione resa dal sindaco. Ringraziamo ancora una volta la Procura per l’attenzione e lo scrupolo dedicato anche a questa vicenda. Si contestava al sindaco di aver reso una dichiarazione non veritiera dopo la sua elezione, il 10 luglio 2018, ma i presunti ’incarichi’ a quelle società, in totale sette, risalgono a un periodo antecedente, tra il 31 dicembre 2016 e il 2 febbraio 2018. Questione assai semplice, ma il pm e le difese hanno dovuto confrontarsi con un fascicolo di circa 600 pagine". Anche Giovannetti dice di essere stato sempre tranquillo e sereno, confermando la sua fiducia nella magistratura. "Mi spiace – dice – che anche questa archiviazione faccia cadere sull’ente una serie di spese di cui i cittadini dovranno farsi carico. Vorrà dire che faremo qualche lavoro in meno. Questo perché ci sono politici che pensano che la magistratura sia al loro servizio: se pagassero di tasca loro non la userebbero con questa faciloneria. Sarebbe dignitoso che questi denigratori seriali si dimettessero dopo aver preso un’altra cantonata. La città ha bisogno di gente seria che non usa la magistratura per scopi personali oltre che politici".