BARBARA DI CESARE
Cronaca

Inchiesta mense. Picchi alza il tiro su "certe scelte"

"La Spa fiorentina scelta un anno fa dall’amministrazione Menesini, al posto del centro cottura esistente a Capannori, appare sotto indagine...

"La Spa fiorentina scelta un anno fa dall’amministrazione Menesini, al posto del centro cottura esistente a Capannori, appare sotto indagine...

"La Spa fiorentina scelta un anno fa dall’amministrazione Menesini, al posto del centro cottura esistente a Capannori, appare sotto indagine...

"La Spa fiorentina scelta un anno fa dall’amministrazione Menesini, al posto del centro cottura esistente a Capannori, appare sotto indagine della procura di Prato per l’intossicazione alimentare di 246 bambini delle scuole primarie di Calenzano e altri comuni". Lo evidenzia Liano Picchi (foto) a nome dei comitati ambientali della Piana che sottolinea come ci sarebbero tre indagati: "L’amministratore delegato ed ex parlamentare del PD, Fossati, il direttore della produzione Dini e quello della qualità Tancredi – aggiunge Picchi –. A quanto sembra, l’intossicazione da salmonella sarebbe stata provocata da pomodorini serviti senza essere stati lavati. Lasciamo alla Procura il compito di approfondire cause e responsabilità, ma ci occupiamo del fatto che a Capannori si è preferito rinunciare a un servizio prestato in loco, da maestranze locali e direttamente controllabili, per preferirne uno a 70 chilometri di distanza di area PD. Alla faccia degli sbandierati chilometri zero, cari ai nostri amministratori così green, quando conviene, ma altrettanto ‘distratti’ in altri momenti". Picchi evidenzia le contraddizioni di queste scelte: "Si è preferito impegnare le finanze pubbliche contraendo un mutuo di 288 mila – evidenzia ancora –, per acquistare il 22% delle quote di una Spa Prato-Fiorentina. L’anno successivo, di fronte ai reclami di diversi genitori per la qualità del servizio che sembrerebbe scaduta e dei prodotti della mensa poco graditi, si è cercato di ‘riparare’, con una gara, riservata, ‘dicono loro’, alla partecipazione di aziende agricole locali. I cittadini sapranno ben capire da soli quanto queste clausole siano più mirate a salvare la faccia persa, che non a salvaguardare l’agricoltura locale".