MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Lucca, l’industria cartaria tira il freno. Fiom: "Salviamo i posti di lavoro"

Braccini, segretario regionale del sindacato, lancia l’allarme soprattutto per l’industria dei macchinari. "Registriamo un rallentamento dai produttori europei di carta e la conseguente mancanza di ordinativi"

Sono in calo gli ordinativi di macchinari per la carta

Sono in calo gli ordinativi di macchinari per la carta

Lucca, 1 dicembre 2022 - Potrebbe essere un anno difficile, il 2023, per l’industria lucchese delle macchine per la carta. Ad affermarlo è il segretario generale della Fiom Toscana, Massimo Braccini. A pesare sulle previsioni, nonostante la crescita del comparto nei primi mesi dell’anno in corso, sarebbero gli effetti del caro-energia e l’aumento del costo della cellulosa. A rischiare, secondo l’esponente della Fiom, sarebbero le imprese di dimensioni più grandi.

"Registriamo un rallentamento da parte dei produttori europei di carta – afferma il sindacalista – e la conseguente mancanza di ordinativi, soprattutto di grandi linee; tengono di più i mercati cinesi, americani e medio orientali dove probabilmente si fanno sentire molto meno i costi energetici: per questo – prosegue Braccini – l’Europa dovrebbe riflettere meglio riguardo al sostenere la borsa di Amsterdam come mercato di riferimento del prezzo del gas, visto che si tratta di un hub speculativo".

Braccini, poi, delinea una sorta di tendenza, avanzando l’ipotesi che "a risentirne di più saranno quelle imprese che hanno bisogno di molte linee per saturare gli impianti,come la Koerber (la multinazionale con sede a Lucca, ndr), dove si registra già una diminuzione di lavoratori dell’indotto nel ciclo produttivo". Il rischio, per Braccini è quello di determinare "politiche aziendali di riduzione dei prezzi sulle macchine prodotte, ed una conseguente riduzione dei costi aziendali, con tutto ciò che ne può conseguire".

Il settore di cui parla il segretario Fiom, rappresenta poi l’eccellenza per quanto riguarda l’economia locale e regionale. Ma quali potrebbero essere le misure da attuare? "Bisogna provare ad anticipare i cambiamenti in un sistema in evoluzione – spiega Braccini – rafforzare le imprese dell’indotto, che ormai sono parte integrante dei cicli produttivi, in modo da favorirne sviluppo e crescita, anche attraverso politiche consortili, politiche del credito, creazione di servizi comuni e di filiera, innovazione e formazione professionale dei lavoratori; altresì, nel settore meccanocartario a Lucca e zone limitrofe, vi sono molte aziende concorrenti, spesso appartenenti a diverse multinazionali".

Il segretario regionale Fiom, infine, invita a "riflettere con tutti gli operatori del settore sulle prospettive complessive del settore, la sua salvaguardia ed il mantenimento dei livelli occupazionali; anche se siamo in un mondo globalizzato, in ogni territorio è più che mai necessario analizzare le condizioni dei settori industriali, in modo da contribuire al mantenimento dei suoi fattori di radicamento nella zona, anche perché, a differenza di quanto si voleva far credere, il mercato da solo non regola tutto".

Nessun commento dopo quanto dichiarato da Massimo Braccini, arriva da Confindustria Toscana Nord. Al momento, fanno sapere dall’associazione degli industriali, l’impegno è attivo rispetto alla valutazione dell’analisi congiunturale. Si tratta, secondo gli addetti ai lavori, di una decina di pagine di numeri, in grado di fotografare l’andamento del settore cartotecnico. L’analisi della congiuntura dovrebbe essere disponibile a breve, in modo da andare a toccare con mano se, e in quale misura, la crisi del settore possa o no prospettarsi.

Maurizio Guccione