LAURA SARTINI
Cronaca

Mancano insegnanti di sostegno, la beffa: "Non fate venire i ragazzi a scuola"

All'appello mancano i titolari: "70 per cento in meno rispetto ai posti assegnati". E c'è chi invita a non portare a scuola i figli

Lezione in una classe (foto archivio)

Lucca, 13 ottobre 2016 - Docenti di sostegno cercansi. Disperatamente. Le risorse ci sono, i posti pure. Ma all’appello, ancora oggi, nelle scuole lucchesi mancano i titolari, insegnanti formati per far sì che la didattica sia a misura di ogni bambino, anche quelli con qualche difficoltà. Non ci sono. «Ne mancano circa il 70 per cento rispetto ai posti assegnati - dichiara Donatella Buonriposi, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale - . Le scuole stanno cercando di provvedere, ma la situazione è molto difficile. Ed è arduo anche individuare una soluzione visto che il problema di fondo è difficilmente aggirabile: non ci sono insegnanti di sostegno». Con la penuria di lavoro che c’è in giro, pare una situazione surreale. Eppure è proprio così. E a farne le spese, ancora una volta, sono i bambini svantaggiati.

A qualcuno di loro in questi giorni è stato chiesto di non frequentare, di restare a casa. Ce lo conferma una mamma. «Siamo nel caos. Colpa della Buona scuola, mai una definizione fu più sbagliata di questa. Colpa delle chiamate dirette dei dirigenti che spesso si scontrano con quelli entrati di ruolo, dai ricorsi di alcuni esclusi dalle graduatorie, dai docenti che, alla chiamata, aspettano un’offerta migliore di più ore o più vicini a casa. È un caos - dice - e così ad alcuni alunni è stato chiesto di fare orario ridotto, ad alcuni addirittura di non frequentare finché non c’era l’insegnante di sostegno. I docenti curriculari spesso non vogliono ‘accollarsi’ lo studente disabile perché ritengono che sia di esclusiva competenza di quello di sostegno». Le soluzioni adottate nell’emergenza dettata da assenze «ingiustificate» - stavolta quelle dei professori - sono vere e proprie peripezie. In qualche caso i pochi insegnanti che si sono presentati all’appello sono stati costretti a riunire i ragazzi con disabilità per «coprirli» tutti.

Il caso limite è quello indicato dalla mamma che ci scrive: «In una scuola lucchese, fino a qualche giorno fa, su 11 ragazzi certificati c’era solo un insegnante». Il paradosso è che proprio quest’anno c’erano le premesse perché, per una volta, tutto filasse liscio: agli alunni certificati sono state assegnate le ore previste per legge. E non c’è stato, caso senza precedenti, neanche l’ombra di un ricorso da parte delle famiglie. «Tutto ciò è dovuto alla dirigente dell’ufficio scolastico territoriale, Buonriposi - sottolinea la mamma - . Purtroppo, nonostante ciò, in una scuola che dovrebbe iniziare per tutti lo stesso giorno, questi studenti ogni anno sono discriminati, alla faccia della legge 104 e della chiusura delle scuole speciali».