Ha stupito, e non in positivo, quanto si è visto domenica al Palapertini di Ponte Buggianese, in occasione della partita fra le padrone di casa, la Butera Clinic Nico, e la Green Le Mura Springs Lucca, valida per il campionato basket femminile di serie B. Un derby vero e proprio. In campo, due squadre molto ben attrezzate e preparate. E al termine dei 40 minuti di una sfida combattuta ed equilibrata, ad avere la meglio sono state le atlete lucchesi. Un duello sentito fra due società che si conoscono molto bene, nei roster delle quali si contano molte ex. Forse troppo sentito.
Se in campo si è assistito a un bello spettacolo di sport, una parte del pubblico ospitee non ha dato bella prova di sé. Un drappello di giovanissime, in compagnia delle madri, in pratica fin dall’ingresso in campo, avrebbe iniziato a bersagliare con scherno la capitana delle padrone di casa, Diletta Nerini, che in passato ha militato nel club lucchese, e che da allenatrice, nel corso di alcuni camp e della Coppa Italia Under 14 dello scorso anno, ha avuto modo di seguire alcune delle ragazze del settore giovanile del Le Mura Spring. Motteggi, fischi, prese in giro, anche insulti. Un comportamento che la giovane non si aspettava e ha preso di sorpresa tutto il gruppo pontigiano.
"Un po’ e un po’, poi basta. Mi sono arrivati insulti e prese in giro mentre giocavo – commenta –. Sono stata zitta e ho continuato a giocare. A fine partita, però, mi sarei aspettata che finisse tutto, che i tifosi avversari pensassero a far festa. Invece, no. Una bella partita, un’atmosfera bella, rovinata da un battibecco finale. A fine partita sono andata di là a salutare le avversarie e il coach, con molte di loro ho giocato assieme, siamo amiche, Luca Biagi è stato mio allenatore, abbiamo vinto un campionato insieme. Per noi la battaglia era finita lì. Poi sono andata vicino alle transenne per salutare le mie ragazze, le giovanissime che alleno. E invece mi sono ritrovata a dovermi di nuovo difendere dagli insulti e dalle prese in giro. Delle ragazzine e dei loro genitori. Io, che da allenatrice se una bimba manca di rispetto a qualcuno, anche a un avversaria, non la convoco per le partite – conclude –. Perché allenare è insegnare a giocare, sì, ma anche a stare al mondo. Con rispetto".
"Siamo sereni. Il giudice sportivo non ha rilevato niente - commenta il dirigente lucchese Francesco Caredio - . La giocatrice pontigiana è stata mandata in panchina per il quinto fallo antisportivo, un fallo anche vistoso che ha fatto rotolare a terra la nostra giocatrice. Non so cosa dire. Siamo esterrefatti da queste dichiarazioni. Ci scusiamo se c’è stata qualche intemperanza, ma fanno parte anche del gioco. Ci sono giocatrici di grande esperienza, anche nella Nico, ne avranno passate anche di peggiori, in passato. Mi risulta, comunque, che i due presidenti si siano chiariti, la cosa dovrebbe essere finita li. Spero che i rapporti fra le due società rimangano ottimi, come sono sempre stati”.
Emanuele Cutsodontis