REDAZIONE LUCCA

"Intervento irrispettoso" Fu lecito lasciare la seduta

Il gip archivia l’accusa di diffamazione nei confronti dei capigruppo delle forze di maggioranza

Nessuna diffamazione, ma legittimo diritto di critica quello espresso dai consiglieri comunali Roberto Guidotti, Daniele Bianucci e Claudio Cantini, capigruppo rispettivamente di Pd, Sinistra Con e Lucca Civica, lo scorso anno nei confronti di Andrea Colombini, organizzatore di eventi e presidente di “Puccini e la sua Lucca“. Con questa motivazione il gip Simone Silvestri ha messo la parola fine all’ennesima polemica politica finita in tribunale. Ovvero quella scoppiata in seguito alla partecipazione di Colombini al consiglio comunale aperto del 25 febbraio 2021, incentrato sul futuro di Lucca dopo il Covid.

Nel momento in cui prese la parola, i tre capigruppo di maggioranza di tutta risposta abbandonarono la seduta online, spiegando poi che far intervenire in quel consiglio comunale "chi nega quotidianamente l’esistenza del Covid, sbeffeggiando chi rispetta le regole e minimizzando il numero dei morti, è irrispettoso verso chi lavora in prima linea - avevano scritto all’epoca i tre consiglieri - sarà sempre più lontana la fine della pandemia se non smascheriamo i negazionisti, che fanno solo del male alla comunità".

Parole che suscitarono l’immediata reazione di Colombini che, giudicandole diffamatorie, presentò ai tre politici una richiesta di risarcimento danni di 25mila euro a cranio, con possibilità di conciliazione che però andò a vuoto dopo che i tre dichiararono apertamente di non voler pagare nulla; e anche una querela per diffamazione per la quale il pm titolare del fascicolo, Salvatore Giannino, chiese e ottenne l’archiviazione. Davanti all’opposizione all’archiviazione presentata da Colombini, assistito dall’avvocato Emanuele Fusi, il gip Silvestri ha chiuso la questione sollevando Guidotti, Bianucci e Cantini, difesi dagli avvocati Luisa Torre e Luca Cantini, da ogni responsabilità penale. "Ringraziamo i nostri legali e chi ci è stato vicino - commentano i tre consiglieri -. Non possiamo nascondere l’amarezza per chi ha pensato che altre vicende legali meritassero solidarietà pubbliche, ma si è sempre ben guardato dall’esprimersi su questa che abbiamo affrontato con serenità, ma anche apprensione per le spese che ha comportato".

Teresa Scarcella