DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

"Intossicazione cronica da tallio"

Deposizione-choc del consulente delle parti civili al processo a Lucca sul caso scoppiato a Valdicastello

di Daniele Masseglia

"Fenomeni di intossicazione cronica tali da portare i cittadini di Valdicastello esposti al tallio ad un aumento del rischio sanitario". Sono parole pesanti quelle uscite dai microfoni dell’aula del Tribunale di Lucca, dove ieri si è svolta una nuova udienza del processo per il caso tallio, scoppiato nell’ottobre 2014. Interrogato dal giudice Gerardo Boragine, è stato Agostino Di Ciaula, medico ambientale e consulente delle parti civili, a confermare le perplessità dei legali sulla pericolosità del tallio alle concentrazioni rilevate dopo gli esami condotti sulla popolazione (nella foto una manifestazione di protesta), vedi la correlazione tra l’esposizione al tallio e il basso peso alla nascita dei neonati. In attesa della prossima udienza (25 novembre), sono tre gli elementi di spicco emersi ieri mattina.

Innanzitutto Di Ciaula, il quale ha parlato di un’intossicazione cronica da tallio e del fatto che la popolazione, a causa del metallo pesante, è stata esposta ad un aumento del rischio sanitario rispetto invece alla popolazione non contaminata. Il secondo riguarda Ida Aragona (Asl), accusata di avvelenamento colposo delle acque destinate al consumo umano insieme a Francesco Di Martino (Gaia), che deporrà il 25 novembre, e di omissione di atti d’ufficio. Aragona è stata ascoltata sulla mail inviata nel maggio 2013 dall’Arpat all’Asl sulla presenza del tallio nell’acquedotto, spiegando di averne parlato con il collega Stefano Pieroni facendo una valutazione sul torrente Baccatoio, dove c’era già il divieto di utilizzo delle acque per i metalli pesanti. Secondo i legali dell’accusa, Aragona non avrebbe preso in esame il possibile inquinamento delle sorgenti di captazione.

Il terzo aspetto è legato infine al senatore Massimo Mallegni, citato dall’avvocato Gabriele Dalle Luche sull’acquisto delle ex miniere, avvenuto nel 2003 durante il suo primo mandato da sindaco, e sui lavori di messa in sicurezza alla luce anche dei solleciti della Regione. Passaggio che ha causato tensioni verbali in aula, specie di fronte a un atto in cui fu certificata la capacità finanziaria e tecnica dell’ente. "Ho confermato la volontà politica di acquistarle - dice Mallegni - perché ritenevamo fosse giusto toglierle dal fallimento e avere una gestione pubblica. Ma i provvedimenti tecnici e amministrativi non sono di competenza del sindaco bensì del dirigente. Ho poi detto di aver trovato al mio insediamento la perizia, chiesta dall’ex sindaco Lombardi, che ha escluso che la contaminazione dipendesse dalle miniere".

"Dalle Luche in aula ha svolto un ruolo politico e non tecnico e ancora non capisco il nesso tra la mia testimonianza e quella dei due imputati -aggiunge -. Dimenticavo: la sanzione di 500 euro per non essermi presentato l’altra volta è stata revocata". Critico anche l’avvocato Sandro Guerra, legale di Aragona: "A Dalle Luche ho detto che se ha conti personali da regolare con Mallegni di farlo fuori dall’aula". Immediata la replica di Dalle Luche: "Siccome indosso la toga come Guerra, ho solo esercitato il mio ruolo di avvocato. Non ho mai avuto ruoli politici né tessere di partito".