
Se per tutti – studenti, insegnanti e genitori – è soprattutto un brutto ricordo temuto e da vivere una secondo volta, per altri è un’opportunità a fatica conquistata e per la quale si è scelto di non tornare indietro.
Parliamo della famigerata ”dad”, acronimo di didattica a distanza (o anche did-didattica integrata digitale, ma il succo non cambia: si seguono le lezioni da casa invece che in classe) e che in questi ultimi due anni ha consentito – appunto a fatica – di far proseguire gli studi a milioni di studenti in tutto il Paese.
Così, mentre la maggior parte della scuola cerca di archiviare questa esperienza c’è chi invita a farne invece tesoro. E’ il caso della dirigente dell’Isi-istituto superiore istruzione “Sandro Pertini” di Lucca, Daniela Venturi. La quale inviata “a non buttare il bambino con l’acqua sporca”.
E dunque proprio al Pertini, scuola del polo regionale del progetto “Avanguardie Educative”, progetto di ricerca-azione nato dall’iniziativa di Indire, a cui aderisce da tanti anni, tutti gli studenti (860) e tutti i professori il sabato continuano a fare lezione in Dad.
“La didattica a distanza è stata un’esperienza preziosa che ha arricchito moltissimo il bagaglio di competenze di studenti e di professori. Perché buttarla? Forse in alcune scuole – riflette la preside Venturi – dove la tecnologia non funzionava a dovere o dove non c’era sufficiente dotazione, l’esperienza è risultata negativa. Non da noi, che eravamo preparati già prima della pandemia grazie proprio anche ad Avanguardie Educative. I risultati dei nostri ragazzi al termine dell’ultimo anno scolastico sono stati i migliori di sempre, per valutazioni e anche in termini di casi sospensioni del giudizio, decisamente più contenuti. Quindi la dad è un valore aggiunto, integrativo alla didattica tradizionale, preziosissimo”.
Per cui alla scuola di viale Cavour (e alla succursale ‘Nottolini‘ in via Barsanti e Matteucci) vale la regola opposta di quelle di molte altre scuole italiane: tutti a casa invece che tutti in classe (anche se solo per il sabato).
Anche se, come chiarisce la dirigente, né Covid né mancanza di spazi c’entrano qualcosa con questa scelta.
“Lavoravamo – chiarisce ancora la preside – da anni all’uso delle tecnologie nella didattica e quando è iniziata l’emergenza sanitaria ci siamo adeguati subito alla dad a tempo pieno - ricorda la dirigente - In questi due anni abbiamo puntato ad una nuova forma di valutazione che guarda al processo più che al prodotto dell’apprendimento. E i risultati sono stati incredibili tanto che abbiamo voluto inserire questa accezione di valutazione in didattica digitale a sistema”.
“E’ una scelta precisa – spiega – nell’ottica della qualità e della crescita. E’ vero ci avevano detto di tornare tutti in presenza. Ma noi – specifica la professoressa Venturi – abbiamo deliberato diversamente con le famiglie. Una sperimentazione che dà ottimi frutti, contiamo a breve di inserire questo nuovo modo di valutare tra i tre pilastri del Manifesto delle Avanguardie Educative, ovvero tempo, spazio e didattica. Nel frattempo il sabato abbiamo tutti gli 860 ragazzi e 42 classi in dad, per 3-4 unità di 50 minuti al massimo, meno rispetto alle sei ore didattiche da 50 minuti che adottiamo negli altri giorni della settimana. In pratica il sabato coprono un orario che va dalle 8 e un quarto alle 11.30 circa. I ragazzi sono soddisfatti perché in quel giorno imparano in modo diverso”.
E presto, anuncia ancora Venturi, ”lanceremo a distanza anche i corsi di recupero pomeridiani. Abbiamo un bacino d’utenza ampissimo e lavorare in questa modalità ci ha aiutati molto”.
La sfida tecnologica, insomma, è aperta e l’Isi Pertini vuole avere tutte le carte in regola per vincerla a pieno titolo.
Laura Sartini