REDAZIONE LUCCA

KME espande il suo impero: acquisita Sundwiger Messingwerk e AML

KME continua la sua politica di acquisizioni, rafforzando la sua presenza in Europa e affrontando sfide energetiche.

Il gruppo KME continua ad acquisire aziende. Pochi giorni fa KME ha ottenuto il via libera dall’antitrust tedesca all’acquisizione del 100% delle azioni di Sundwiger Messingwerk GmbH, azienda con sede a Hemer, in Renania, leader europea nel settore dei semilavorati laminati in bronzo e produttrice di semilavorati in ottone, con circa 320 dipendenti.

KME nei mesi precedenti aveva acquisito anche la maggioranza societaria dell’AML (Azienda Metalli Laminati) in provincia di Alessandria, con circa 50 dipendenti, specializzata in prodotti di rame sottili. A rendere nota la notizia è Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom gruppo KME.

"KME continua nella politica delle acquisizioni di aziende e di conseguenza può ampliare il proprio portafoglio ordini e rafforzare il gruppo in Italia, pur in un contesto di difficoltà del settore metallurgico," scrive Braccini. "Il gruppo sta mettendo in atto politiche commerciali innovative, ma ancora non si intravede la ripresa produttiva. Negli stabilimenti produttivi italiani di Fornaci di Barga e Serravalle Scrivia continua l’utilizzo di ammortizzatori sociali."

L’azienda ha comunicato che intende continuare a fare investimenti in tutti gli stabilimenti del gruppo e lo ritiene un fattore importante, ma uno dei temi principali resta il costo energetico. "Vale per le famiglie come per le imprese," aggiunge Braccini.

Per Braccini, in Italia i settori energivori come la metallurgia e la siderurgia sono penalizzati rispetto alle imprese che risiedono in altri paesi Europei, "ed il Governo ha il dovere di intervenire se vuol salvaguardare importanti industrie. In questa fase vanno favoriti, anche a livello locale, tutti gli interventi riguardo il risparmio energetico, così come sono previsti nello stabilimento di Fornaci di Barga, attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici."

Ci risulta infine che il forno flottante uno sia ancora fermo a causa del sequestro a seguito dell’infortunio mortale. "Notiamo che i tempi si siano dilatati in una fase molto delicata in cui l’azienda potrebbe rischiare di perdere ulteriori volumi produttivi, con tutte le ripercussioni negative che potrebbero ricadere sui lavoratori. Confidiamo che questa situazione venga risolta a breve," conclude Braccini.