MASSIMO STEFANINI
Cronaca

Kubica, dall’incidente al ritorno in F1. Il fisioterapista: "Così l'ho rimesso in pista"

Sudore e metodo: il gran ritorno nasce ad Altopascio

Francesco Monachino e Robert Kubica

Altopascio (Lucca), 24 novembre 2018 - Il rientro di Robert Kubica in Formula Uno? E’ cominciato a Altopascio. Grazie al fisioterapista Francesco Monachino, oggi trentaseienne, che ha contribuito in maniera fondamentale al recupero fisico del campione dopo il devastante incidente al rally di Andora, in Liguria. Si temette per la vita del pilota nativo di Cracovia. All’ombra della Smarrita sono state gettate le basi per uno dei più clamorosi «Come back» della storia dello sport. Il pilota polacco riassaporerà nell’abitacolo di una Williams il clima di un Gran Premio a Melbourne, nel 2019, primo appuntamento iridato del nuovo anno. L’ultima volta che accadde era il 2010.

Altro record superato: mai nessun driver ai massimi livelli è rientrato dopo così tanto tempo. Nella passata stagione sembrava suo uno dei due posti nella scuderia inglese che, però, all’ultimo momento lo relegò al ruolo di terzo incomodo, il collaudatore. Niente bandiera a scacchi. Adesso la tenacia di Robert è stata premiata. 

Dopo quel terribile schianto il 6 febbraio 2011, tutti pensavano che la carriera fosse ormai solo un lontano ricordo. Giudicate troppo gravi le ferite, in particolare alla mano destra, imprescindibile per chi deve guidare una monoposto a 300 chilometri orari. Ma anche le gambe ed altre parti del corpo erano seriamente compromessi. Recuperata l’efficienza fisica, Kubica non ha voluto arrendersi. Non mollare mai il suo messaggio. Così arriva a Pietrasanta, dove sceglie di abitare per un periodo, poi sbarca ad Altopascio dove viene messo in contatto con un giovane e preparato professionista: Francesco Monachino, laureatosi a pieni voti e con un master in fisioterapia applicata allo sport. Attraverso alcuni colleghi i due si incontrano. Il giovane dottore è ovviamente onorato di poter aiutare un big del circus delle quattro ruote. Nasce l’amicizia vera, con il pilota che apprezza la metodologia adottata nello studio di via Roma.

Convinto della necessità di un approccio multidisciplinare alla patologia, Monachino attiva differenti figure professionali estremamente qualificate. Tutto ciò con macchinari all’avanguardia tecnologica. I miglioramenti sono sensibili, visibili a o occhio nudo. Kubica suda e si esercita per la riabilitazione, sotto l’occhio esperto del ragazzo e recupera funzionalità.

L’unica difficoltà? Convincere gli altri pazienti che quello non è il campione di Formula Uno, solo uno che gli somiglia; oppure trovare l’uscita secondaria. In molti si ricordano dei due e di amici comuni al ristorante «Del Porto», in pieno centro. L’asso del volante è alla mano, disponibile con il pubblico che lo riconosce. Un giorno gli presentano una connazionale arrivata in Italia per lavorare: Kubica la fa accomodare al tavolo tra la sorpresa generale. Francesco a Altopascio è molto conosciuto, anche grazie alla sua famiglia: il nonno era maestro elementare e ha insegnato a diverse generazioni. Il padre, dottor Alessandro Monachino, è medico da molti anni. Lui però ci mette del suo, studia con successo, apre lo studio, trova anche il tempo di fare il consigliere comunale, sui banchi della minoranza.

Tifoso dell’Inter, diversi amici lo ribattezzano «Quaresma», perché a livello somatico la somiglianza con l’ex giocatore di Inter, Barcellona e Porto, è straordinaria. Un sosia. Prosegue la sua preziosa consulenza sul fisico del pilota e lo accompagna a fare alcuni test al kartodromo della vicina Montecatini, per verificare le sollecitazioni, soprattutto agli arti.

Un paio di anni fa Kubica gli propone ufficialmente di seguirlo in maniera stabile in giro per il mondo, visto che il polacco ha ripreso le competizioni, sia pure quelle di minore lignaggio. Monachino, sposato, due figli, ci pensa: è la classica scelta difficile, perché cambia la vita. Poi accetta. Adesso, Kubica, con il contratto con la Williams in mano, non dimentica e compone il prefisso italiano e il numero di Altopascio. Francesco è in partenza per Dubai, dove sono già previste le prime prove libere per la prossima stagione, dopo il Gran Premio di Abu Dhabi di domani, ultimo appuntamento del 2018. Il sogno diventa realtà.